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Scelte di società che non piacciono al Papa

Il Papa aveva già fatto parlare di sé per essere intervenuto nel dibattito sui referendum in Italia Keystone

Benedetto XVI ha velatamente criticato giovedì le nuove leggi adottate in Svizzera che toccano la vita, la famiglia e il matrimonio.

I biasimi sono stati espressi al nuovo ambasciatore in Vaticano, Jean-François Kammer, venuto a presentare le sue lettere credenziali.

Sui temi che hanno a che vedere con i «valori fondamentali» dell’uomo, come la vita, la famiglia e il matrimonio, la chiesa cattolica si è «espressa chiaramente attraverso la voce dei suoi pastori, e lo continuerà a fare, finchè sarà necessario, per ricordare senza sosta la grandezza inalienabile della dignità umana».

Lo ha affermato Benedetto XVI ricevendo giovedì le lettere credenziali dall’ambasciatore di Svizzera in Vaticano, Jean Francois Kammer.

Scelte di società controverse

«Come la maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale, la società svizzera ha conosciuto un’evoluzione considerevole dei suoi costumi e, sotto la spinta congiunta dei progressi tecnologici e di una parte dell’opinione pubblica, sono state proposte nuove leggi in diversi ambiti che toccano il rispetto della vita e la famiglia», ha dichiarato il Pontefice.

Un intervento consueto? Sì, a patto però di fare astrazione dei risultati delle ultime votazioni federali elvetiche.

Come non leggere infatti nelle dichiarazioni del Pontefice una condanna all’Unione domestica registrata per le coppie omosessuali accettata dal popolo svizzero lo scorso cinque giugno?

Nel mese di novembre dello scorso anno, inoltre, i cittadini elvetici avevano detto «sì» all’utilizzazione a scopi di ricerca medica di embrioni umani nati da una fecondazione in vitro. Da ricordare pure che la Svizzera è un paese liberale in materia d’eutanasia.

Il vescovo di Coira minimizza

Monsignor Amedeo Grab, presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, ha però minimizzato le dichiarazioni del Pontefice: «Benedetto XVI ha evocato le questioni delicate della vita e della malattia e non ha menzionato specificatamente la legge sull’Unione domestica registrata».

Intervistato dalla Radio della Svizzera romanda, il vescovo ha poi sottolineato che in Vaticano è consuetudine evocare le preoccupazioni della Chiesa sull’evoluzione di certi aspetti della vita pubblica quando vengono ricevuti gli ambasciatori.

Un’intromissione inammissibile della Chiesa negli affari politici di uno Stato? Amedeo Grab smentisce: «È giusto che una decisione popolare e democratica sia commentata dal Pontefice? Le decisioni sono spesso commentate da altri, a volte all’esterno di un paese, basti pensare al voto francese sulla Costituzione europea».

swissinfo e agenzie

Jean-François Kammer (59 anni) è da gennaio 2005 ambasciatore svizzero a Praga e rappresenta la Confederazione in Vaticano.
Ha preso il posto di Hansrudolf Hoffmann, che era stato nominato ambasciatore presso la Santa Sede nel maggio del 2004.
Questa nomina di fatto sanciva il pieno ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Stati, limitate da 130 anni.

Accettata in votazione popolare il 5 giugno, l’unione domestica registrata riconosce legalmente le coppie omosessuali a partire dal 2007.

Ispirata dal diritto matrimoniale negli ambiti fiscale, delle successioni e delle assicurazioni sociali, questa legge vieta tuttavia l’adozione e la procreazione medicalmente assistita.

Accettata in novembre, la legge sulle cellule staminali permette in particolare l’utilizzazione a scopi di ricerca medica di embrioni umani nati da una fecondazione in vitro ma che non possono servire per un concepimento.

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