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Schiena e articolazioni vanno protette meglio e diversamente

(Keystone-ATS) BERNA – I problemi alla schiena e all’apparato locomotore provocano dolori, costi e ostacolano la vita quotidiana. Per questo motivo è ora di darsi una mossa: sia la prevenzione sia la muscolatura vanno rafforzate, afferma una serie di studi del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS).
“Per mantenere in buona salute l’apparato locomotore, è necessario un impegno costante per tutta la vita”, ha dichiarato oggi durante una conferenza stampa a Berna Andreas E. Stuck, responsabile del programma di ricerca appena concluso. Secondo il medico della clinica geriatrica di Berna, occorre dedicare un’attenzione maggiore soprattutto all’alimentazione, al movimento e alla prevenzione. Ciò vale indistintamente per bambini, adulti e anziani.
Nove persone su dieci sono confrontate almeno una volta nella vita a problemi alla schiena: oltre ai dolori per i diretti interessati, ciò provoca miliardi di costi sul posto di lavoro e per l’assicurazione invalidità, ha osservato Stuck. Secondo alcune stime, i costi diretti e indiretti del mal di schiena variano in Svizzera tra i 6 e i 14 miliardi di franchi ogni anno.
Anche i datori di lavoro sono quindi chiamati a intervenire: stando al programma di ricerca, reagiscono sovente troppo tardi quando i dipendenti manifestano dolori cronici. E anche l’offerta ambulatoriale del sistema sanitario presenta diverse lacune.Lo sport fa bene, ma non sempre
Responsabile per la propria salute è però innanzitutto il singolo. In quest’ottica l’esercizio fisico riveste un’importanza fondamentale: uno studio di Stefan Bachmann, medico al centro di riabilitazione di Valens (SG), ha evidenziato che determinati esercizi fanno bene anche se, parallelamente, i dolori alla schiena aumentano. Rispetto a un trattamento normale (allenamento solo in assenza di dolori), i pazienti attivi fisicamente restano lontani dal lavoro 40 giorni in meno all’anno.
Anche gli anziani beneficiano di un allenamento costante: per evitare cadute, devono migliorare muscolatura, mobilità e coordinazione. Un gruppo di ricerca guidato da Hans Hoppeler, professore dell’Istituto di anatomia dell’Università di Berna, ha in particolato sperimentato un ergometro a pedali appositamente concepito per gli ultra-ottantenni: i risultati sono incoraggianti, a condizioni che gli anziani si allenino più di due volte alla settimana.
Non sempre, però, l’attività fisica risulta benefica: stando a uno studio condotto da Peter Jüni, professore di medicina preventiva all’Università di Berna, quasi un giovane su quattro presenta una deformità dell’anca che può favorire lo sviluppo di un’artrosi: in questo caso meglio non praticare determinati sport come il disco su ghiaccio o il karate.
Per identificare precocemente i giovani a rischio, può essere applicato un test piuttosto semplice che misura la rotazione interna dell’anca e riscontra eventuali limitazioni. Ulteriori studi dovranno ora chiarire se sia possibile contrastare lo sviluppo dell’artrosi rafforzando la muscolatura.
La ricerca, quindi, continua. Gli studi del FNS sull’apparato locomotore e sui dolori cronici sono stati avviati nel 2003 e si sono conclusi nel marzo di quest’anno. I 26 progetti sostenuti dalla Confederazione avevano a disposizione un budget di 12 milioni di franchi.

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