Scudo antimissile, sale tensione tra Nato e Russia
(Keystone-ATS) Se la Russia si lanciasse in una corsa agli armamenti per contrastare lo scudo antimissile della Nato, sprecherebbe i suoi soldi perchè agirebbe contro un nemico immaginario, costruito artificialmente. È questo l’appello che il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen lancia a Mosca alla vigilia del Consiglio Nato-Russia, domani a Bruxelles, con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov.
Un appuntamento che si annuncia molto teso anche perchè si inserisce in un quadro deteriorato delle relazioni tra Ue, Usa e Russia per via dei sospetti di frode ed irregolarità che gravano sulle elezioni legislative russe. Hillary Clinton ha ieri messo in discussione la legittimità del voto. Oggi è stata la Ue a chiedere a Mosca il rispetto della libertà di espressione e di opinione.
La Russia non crede alle rassicurazioni dell’Alleanza e considera l’installazione di un sistema anti missilistico ai suoi confini una minaccia alla propria sicurezza. Lavrov ha chiesto da Vilnius garanzie scritte all’Alleanza. Per ora, la Nato risponde con assicurazioni verbali. “Lo scudo antimissile Nato è disegnato per proteggere le nazioni europee e non è diretto contro la Russia”, ha ripetuto Rasmussen al consiglio dei ministri degli esteri dei 28.
“Meglio che Mosca investa i suoi soldi in misure per creare crescita e lavoro piuttosto che in contro misure contro un nemico artificiale”, è il consiglio del capo dell’Alleanza atlantica. Dopo i progressi fatti nella cooperazione nella lotta al terrorismo, al narcotraffico e alla pirateria, la Nato si presenta alla riunione di domani chiedendo alla Russia di “fare progressi anche nella difesa missilistica”. L’invito prevede che Mosca e gli Alleati facciano dialogare insieme i due sistemi e garantiscano lo scambio di informazioni.
Ma la cooperazione potrebbe andare anche oltre: fino alla creazione di un unico grande ombrello per proteggere popolazioni e paesi dalla minaccia rappresentata da paesi come l’Iran e la Corea del nord, i cui missili sarebbero già in grado di colpire alcuni grandi capitali europee. La cooperazione tra i 28 e la Russia nella difesa missilistica è uno dei grandi obiettivi che la Nato si propone di raggiungere al vertice del 20-21 maggio prossimo a Chicago.
Ma la strada è tutta in salita. Per ora, la Nato ha installato intercettori nell’enclave di Kaliningrad, e può contare sulla disponibilità di Polonia, Romania, Spagna, Olanda, Francia e Turchia. Ma proprio Ankara, una delle capitali più interessate all’ombrello protettivo, potrebbe rimettere in discussione la sua partecipazione al progetto alleato, che si basa su tecnologia e guida Usa: non sentendosi sufficientemente protetta dallo scudo Nato, la Turchia starebbe pensando ad un proprio sistema di difesa missilistica.