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Secondo Schmid, la sovranità della Svizzera è in pericolo

Samuel Schmid teme le conseguenze di un eventuale «sì» all'iniziativa in votazione il 24 febbraio. Keystone

Il ministro svizzero della difesa Samuel Schmid ha affermato giovedì che un'eventuale accettazione dell'iniziativa popolare contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche pregiudicherebbe la sovranità aerea elvetica.

A nome del governo, il consigliere federale ha quindi invitato la popolazione a respingere la proposta in votazione.

Un «sì» all’iniziativa popolare «contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche» impedirebbe la salvaguardia della sovranità aerea elvetica. È quanto affermato giovedì dal ministro svizzero della difesa Samuel Schmid.

A suo parere, l’accettazione dell’iniziativa comporterebbe una limitazione delle esercitazioni dell’aeronautica militare tale da farle perdere ogni credibilità, ha affermato Schmid, parlando alla stampa all’aerodromo militare di Payerne (cantone di Vaud). «In questo modo mettiamo in pericolo la nostra sovranità e la nostra neutralità», ha affermato il consigliere federale.

Samuel Schmid, a nome dell’intero esecutivo, ha dunque chiesto ai cittadini di respingere il testo in votazione il prossimo 24 febbraio.

Il ministro si è comunque detto cosciente dei disagi fonici per le regioni interessate: per questo motivo sono già state adottate misure di miglioramento, segnatamente relative agli orari dei voli.

Prontezza d’impiego

L’iniziativa popolare in questione trae origine dalle discussioni sollevate dall’inquinamento fonico provocato dai velivoli nella regione dell’aerodromo militare di Meiringen. Il testo su cui la popolazione dovrà esprimersi chiede di proteggere i luoghi di riposo turistici della Svizzera dal rumore dei velivoli vietando, in tempo di pace, gli esercizi militari con velivoli da combattimento.

Nel quadro del messaggio del governo concernente l’iniziativa, viene in particolare sottolineato che – grazie ai propri aerei da combattimento – l’esercito assolve la missione costituzionale di salvaguardare la sovranità della Svizzera sul suo spazio aereo. In quest’ottica, sottolinea l’esecutivo, gli esercizi in condizioni reali con i velivoli da combattimento servono a mantenere la prontezza d’impiego necessaria per adempiere a tali compiti.

Spazi esigui

Secondo il governo, se l’iniziativa fosse accolta le aeree di addestramento disponibili sarebbero drasticamente ridimensionate. Infatti, in Svizzera i settori di addestramento per i velivoli militari si trovano proprio sopra le Alpi, vale a dire sopra tipiche regioni turistiche.

L’accettazione dell’iniziativa, stando al parere dell’esecutivo, comprometterebbe seriamente la prontezza d’impiego operativa dei velivoli da combattimento. Di conseguenza, «la Svizzera non potrebbe più salvaguardare in modo credibile la sovranità sul proprio spazio aereo né, pertanto, il suo statuto di Stato sovrano e neutrale».

swissinfo e agenzie

L’iniziativa «Contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche» chiede che alla Costituzione federale sia aggiunto il seguente articolo:
«In tempo di pace, nei luoghi di riposo turistici sono vietati gli esercizi militari con velivoli da combattimento.».

Lanciata nel 2004, l’iniziativa promossa dalla fondazione «Helvetia Nostra», che fa capo a Franz Weber, ha raccolto 113’049 firme valide.

La proposta non ha però convinto il parlamento. Seguendo la raccomandazione del governo, il Consiglio nazionale (camera del popolo) ha respinto l’iniziativa con 114 voti contro 51, il Consiglio degli Stati (camera dei cantoni) con 28 voti contro 6.

La maggioranza di centro-destra ha votato compatta contro l’iniziativa, sostenuta solo dalla sinistra e dagli ecologisti.

Per essere accettato, il disegno dovrà ottenere la doppia maggioranza (popolo e cantoni).

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