Prospettive svizzere in 10 lingue

Shopping 7 giorni su 7, solo nelle stazioni

La domenica, i negozi aperti nelle stazioni hanno un fatturato del 20% superiore agli altri giorni Keystone Archive

Dall'anno prossimo in almeno 25 località svizzere i negozi delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti potranno rimanere aperti anche la domenica.

La proposta è stata approvata dal parlamento. I sindacati temono una liberalizzazione generalizzata e annunciano il referendum.

Mercoledì il Consiglio degli Stati (camera dei cantoni) ha approvato per 28 voti contro 10 una modifica della legge sul lavoro che consente l’apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti senza bisogno di autorizzazione speciale.

Il Consiglio nazionale (camera del popolo) aveva già approvato la modifica nel marzo scorso.

La misura riguarda innanzitutto le stazioni che hanno un fatturato di almeno 20 milioni di franchi nel traffico passeggeri. Ma anche le stazioni con particolare importanza regionale potranno approfittare dell’apertura domenicale dei negozi, purché una richiesta in tal senso sia inoltrata congiuntamente dall’azienda ferroviaria e dal cantone interessato.

La maggioranza del Consiglio degli Stati ha ritenuto che questa soluzione rappresentasse un buon compromesso tra interessi delle regioni, dei consumatori e dei lavoratori.

Timori per una liberalizzazione generalizzata

Il successo dei negozi che già sono in possesso di un permesso di apertura domenicale dimostrerebbe l’esistenza di una domanda da parte dei consumatori.

Gli avversari della modifica dubitano però che l’apertura domenicale sia una necessità, si preoccupano per la protezione dei lavoratori e temono una liberalizzazione degli orari d’apertura di tutti i negozi.

In effetti, il Consiglio degli Stati ha approvato mercoledì anche una mozione che chiede al governo di elaborare un progetto di legge sul lavoro domenicale. La legge dovrebbe permettere l’impiego generalizzato di lavoratori la domenica, nel quadro delle legislazioni cantonali.

Nel quadro della modifica della legge sul lavoro, la sinistra aveva proposto come compromesso di vincolare il permesso di lavoro domenicale all’esistenza di un contratto collettivo di lavoro (CCL).

I sindacati lanciano il referendum

La maggioranza, ignorando le minacce di referendum, ha però ritenuto che la stipulazione di un CCL sia di competenza dei partner sociali e non debba essere imposta dalla legge.

Minacce che si sono concretizzate nel giro di poche ore. L’Unione sindacale svizzera (USS) ha già annunciato che contro la modifica della legge approvata dal parlamento lancerà un referendum.

Secondo l’USS, se ai negozi nelle stazioni sarà concessa una regolamentazione particolare per il lavoro domenicale, gli altri negozi chiederanno prima o poi che sia abolita la disparità di trattamento e questo condurrà alla generalizzazione del lavoro domenicale.

swissinfo e agenzie

Già oggi alcuni negozi nelle grandi stazioni ferroviarie- negozi definiti “servizi accessori”, che devono rispondere alle esigenze dei viaggiatori delle ferrovie – possono rimanere aperti la domenica.

La modifica della legge sul lavoro approvata dal parlamento dovrebbe regolamentare in maniera unitaria la questione, permettendo l’apertura domenicale dei negozi nelle stazioni di circa 25 località del paese.

I sindacati temono che si tratti di un primo passo verso l’abolizione generalizzata del divieto di lavorare la domenica e hanno annunciato il referendum.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR