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Si profila un’iniziativa per risanare Swissair

Gli attentati anti-americani dell'11 settembre hanno ulteriormente deteriorato la già precaria situazione finanziaria di Swissair Keystone

Il mondo economico, le banche e la Confederazione accorrono al capezzale di Swissair. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha annunciato domenica la prossima costituzione di un gruppo di lavoro, diretto dall'ex consigliere nazionale zurighese Ulrich Bremi, che dovrà formulare proposte per ricapitalizzare la compagnia aerea, in gravi difficoltà finanziarie.

Al gruppo di lavoro parteciperanno direzione e personale di Swissair, le banche, la Confederazione, il cantone di Zurigo e altri partner economici. L’obiettivo è di garantire il risanamento finanziario della compagnia sul lungo periodo.

Riunione di crisi

La costituzione di questa «cellula» di crisi è stata decisa sabato durante un incontro che ha visto sedersi allo stesso tavolo i consiglieri federali Moritz Leuenberger e Kaspar Villiger, il «patron» di Swissair Group Mario Corti, il vice presidente del consiglio di amministrazione della compagnia elvetica Benedict Hentsch e il presidente dell’associazione degli imprenditori svizzeri «Economiesuisse», Andres Leuenberger.

L’analisi della situazione ha portato alla seguente conclusione: gli attentati anti-americani dell’11 settembre hanno ulteriormente deteriorato la già precaria situazione finanziaria di Swissair, la cui sopravvivenza è di capitale importanza per gli aeroporti svizzeri e per tutta l’economia del paese. Urge quindi garantire a Swissair nuove risorse finanziarie, ma prima di tutto bisognerà mettere a punto un piano di risanamento che si applichi sul lungo periodo e che raccolga un vasto consenso.

Ancora non sono state varate misure concrete: i partecipanti all’incontro hanno convenuto di impegnarsi ognuno nel proprio settore per mettere in atto un piano di salvataggio, la cui guida spetterebbe non a enti statali, ma all’economia privata. Le discussioni, precisa il DFF, continueranno nei prossimi giorni.

La Confederazione vuole restare in secondo piano

Venerdì scorso il Consiglio federale aveva fatto sapere che era disposto a intervenire a sostegno di Swissair, ma solo in modo «sussidiario», limitatamente alla legislazione in vigore, e a patto che l’economia privata e le banche facciano la loro parte.

In linea di principio lo stato non deve intervenire in aiuto di una società privata, aveva detto Villiger in quell’occasione, ma la legge sull’aviazione civile autorizza la Confederazione ad acquistare partecipazioni azionarie o a partecipare ad aumenti di capitale, se tali operazioni sono giustificate dall’interesse generale. Attualmente la Confederazione detiene il 3% delle azioni di Swissair.

Il governo, aveva ancora detto Villiger, auspica che Swissair sopravviva e che l’aeroporto di Zurigo possa continuare a rimanere un «hub» internazionale: in gioco vi sono però soprattutto gli interessi dell’economia privata ed è fuori discussione che la Confederazione scenda in campo se le banche rimarranno a guardare.

swissinfo e agenzie

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