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Si riapre il cantiere dell’AI

Keystone

L'Assicurazione Invalidità (AI) naviga da diversi anni nelle cifre rosse. Riassestare i suoi conti è uno dei compiti prioritari del nuovo parlamento svizzero.

Un primo rimedio era stato trovato nella precedente legislatura tramite misure di risparmio. Adesso occorre agire sul fronte delle entrate, ossia trovare maggiori risorse finanziarie.

La situazione è disastrosa per l’AI. L’istituzione accusa un disavanzo annuo di circa un miliardo e mezzo di franchi e un debito cumulato di circa dieci miliardi.

Il problema deriva dall’esplosione del numero dei beneficiari, che hanno raggiunto quota 256’000 nel 2007, contro 83’000 dieci anni fa. La quota della popolazione che percepisce una rendita AI è così balzata da circa il 3% all’inizio degli anni 1990 all’attuale 5%.

Ad incidere su questa evoluzione è essenzialmente il forte aumento dei casi psichici. La categoria delle patologie mentali è cresciuta al ritmo dell’8% nell’ultimo decennio. Ormai sono circa 100’000 le persone che ricevono una rendita d’invalidità a causa di una malattia psichica.

Un aumento difficile da ottenere

Nella precedente legislatura il mondo politico si era riunito al capezzale dell’AI. Uno dei provvedimenti proposti per colmare il deficit dell’assicurazione era l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Ma è risultato più facile a dirsi che a farsi.

Un primo progetto – che prevedeva un innalzamento del tasso dello 0,8% – ha superato l’esame del parlamento. Ma questo ritocco verso l’alto era abbinato a un altro dell’1% in favore dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), che sarebbe intervenuto soltanto nel 2009 e unicamente in caso di problemi finanziari. In votazione popolare, l’elettorato ha tuttavia preferito evitare il pericolo di un possibile incremento di 1,8 punti percentuali dell’IVA.

Nonostante il verdetto negativo uscito dalle urne, l’idea di aumentare l’IVA – ma solo in favore dell’AI – non è stata archiviata. Ma lo scorso mese di marzo sono stati i deputati a silurare il progetto. La destra non ha voluto accettare un aumento illimitato nel tempo.

Quanto alla proposta della sinistra di aumentare i prelievi sui salari, è stata spazzata via dalla destra che temeva pesanti conseguenze per l’economia.

Giro di vite

La destra – specialmente l’Unione democratica di centro (UDC) – non era comunque d’accordo di alimentare il “pozzo senza fondo” dell’AI. In altri termini, non rientrava in linea di discussione un aumento del finanziamento senza misure per limitare il deficit e migliorare il funzionamento dell’assicurazione.

Un’esigenza ora soddisfatta con l’approvazione popolare, lo scorso giugno, della quinta revisione della Legge sull’AI. La riforma consente economie con una migliore (re)integrazione dei disabili nel mondo del lavoro e alcuni tagli nelle prestazioni.

La revisione dovrebbe permettere di risparmiare circa 500 milioni di franchi all’anno. Da solo perciò non basta per risolvere il problema finanziario dell’AI.

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Assicurazione invalidità (AI)

Questo contenuto è stato pubblicato al L’Assicurazione invalidità (AI) è un’assicurazione obbligatoria che versa delle prestazioni a persone che non sono più in grado di provvedere ai propri bisogni a causa di un’invalidità parziale o totale. L’AI sovvenziona pure delle istituzioni specializzate. L’assicurazione è finanziata nella misura del 40% dai contributi versati dai salariati e dai datori di lavoro. Il resto…

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Una soluzione di compromesso

Spetta dunque al parlamento eletto in ottobre affrontare con decisione il problema. Ancora una volta la soluzione passa dall’IVA.

La competente commissione della Camera alta ha elaborato una soluzione di compromesso, che dovrebbe ottenere il nullaosta della maggioranza in parlamento.

Numerosi punti dovrebbero soddisfare la maggioranza di destra: l’innalzamento dell’IVA è inferiore a quanto previsto inizialmente ed è limitato nel tempo (7 anni), mentre l’idea di aumentare i prelievi sui salari è abbandonata.

La commissione preconizza d’altra parte la creazione di un fondo di compensazione autonomo per l’AI. Attualmente AI e AVS sono riunite in un solo fondo. La separazione avrebbe il vantaggio di rendere il sistema di finanziamento più trasparente e soprattutto di non penalizzare l’AVS che per il momento si trova ancora nelle cifre nere.

Questa opzione sembra ora poter sbloccare la situazione. Il Consiglio degli Stati (camera alta del Parlamento) l’ha infatti accolta martedì senza opposizione.

swissinfo, Olivier Pauchard
(Traduzione dal francese di Sonia Fenazzi)

Il 18 giugno 2007, l’elettorato svizzero ha accettato – con il 59% dei voti – la quinta revisione della Legge sull’assicurazione invalidità. Questa è mirata a conseguire risparmi tramite una migliore integrazione dei disabili nel mercato del lavoro e tramite alcuni tagli nelle prestazioni.

La revisione, che dovrebbe permettere di economizzare circa 500 milioni di franchi all’anno, entrerà in vigore il 1° gennaio 2008.

Per la destra questa revisione costituiva una condizione preliminare per concedere risorse finanziarie supplementari all’AI.

Il progetto accettato martedì dal Consiglio degli Stati contempla aumenti dell’IVA più contenuti di quelli inizialmente proposti.

Il tasso usuale dell’IVA salirà dal 7,6 all’8,1% (invece che all’8,3%).

Il tasso speciale per il settore alberghiero passerà dal 3,6 al 3,8% (invece che al 3,9%).

Il tasso ridotto sui beni di prima necessità progredirà dal 2,4 al 2,6% (uguale alla proposta iniziale).

L’aumento è limitato a un periodo di sette anni.

L’Assicurazione Invalidità (AI) ha come priorità l’integrazione o la reintegrazione delle persone che a causa di infermità fisica, psichica o mentale hanno perso almeno parzialmente la capacità di guadagno per una lunga durata (almeno un anno) o in modo permanente.

In primo luogo applica perciò misure per prevenire, ridurre o eliminare l’invalidità. Si tratta di provvedimenti sanitari, professionali o di formazione. Durante l’integrazione solitamente all’invalido vengono versate indennità giornaliere.

L’AI versa una rendita che compensa la riduzione della capacità di guadagno delll’invalido e che copre il suo fabbisogno vitale soltanto nel caso in cui la sua integrazione non è possibile o lo è solo parzialmente.

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