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Sicurezza “solo apparente”

La consigliera federale Ruth Metzler (al centro) chiede al popolo di bocciare l'iniziativa Keystone

Secondo Ruth Metzler, l'iniziativa popolare per l'internamento a vita dei delinquenti pericolosi offre soltanto una sicurezza apparente.

Lanciando la campagna in vista della votazione dell’8 febbraio prossimo, la consigliera federale chiede di bocciare questa proposta “inadeguata e sproporzionata”.

La preoccupazione sollevata dagli «orribili» fatti che hanno traumatizzato l’opinione pubblica negli ultimi dieci anni è profonda e legittima, ha dichiarato alla stampa la consigliera federale. Occorre tuttavia conservare il «sangue freddo».

L’iniziativa popolare denominata «Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia» non è in grado di raggiungere l’obiettivo voluto, ossia proteggere efficacemente la società.

Il Consiglio federale condivide le preoccupazioni degli autori dell’iniziativa, ma intende rispondere loro attraverso la revisione del Codice penale, adottata dal parlamento nel dicembre del 2002.

Iniziativa incompleta

Secondo Ruth Metzler, le nuove disposizioni del Codice penale, introducono soluzioni «adeguate, chiare ed esaustive». L’iniziativa è invece incompleta, dato che prevede l’internamento solo per i criminali che soffrono di una disfunzione mentale incurabile.

Certi delinquenti, come i sicari, sono altrettanto pericolosi e numerosi. Il nuovo regime previsto dal Codice penale si applica anche a tutti coloro che hanno commesso infrazioni gravi e che presentano un rischio di recidiva.

Per lo Stato di diritto

Ma, secondo la responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia, c’è di peggio: la politica del «rischio zero» potrebbe scivolare verso quella della «tolleranza zero».

Autorizzando il riesame periodico delle condizioni necessarie all’internamento solo a condizioni molto restrittive, certi delinquenti rischiano di restare definitivamente nel «dimenticatoio».

Ebbene – ha sottolineato Ruth Metzler – la «dignità di ogni essere umano, compresa quella del più incallito tra i delinquenti violenti, deve restare intagibile in uno Stato di diritto».

Libertà condizionata

L’iniziativa può inoltre ostacolare l’abolizione dell’internamento di un delinquente diventato manifestamente inoffensivo, in seguito a una malattia o a causa dell’età avanzata.

Il Codice penale prevede invece l’esame, almeno una volta all’anno, della possibilità di concedere una libertà condizionata.

È tuttavia già oggi vietato concedere un congedo a qualunque delinquente se vi è il timore che possa fuggire o commettere altre infrazioni. L’internamento può essere abolito soltanto quando non sono più adempiute le condizioni che lo hanno giustificato.

Ogni decisione di liberazione condizionata deve basarsi su una perizia indipendente e sul parere di una commissione composta di rappresentanti delle autorità giudiziarie e carcerarie, nonché di psichiatri.

Il delinquente rilasciato è quindi sottoposto obbligatoriamente ad un periodo di prova di 2-5 anni, prorogabile ogni qual volta sia necessario.

swissinfo e agenzie

L’iniziativa popolare “Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia” mira a introdurre, per un determinato gruppo di criminali, un internamento subordinato a condizioni di liberazione restrittive:

La liberazione può essere presa in considerazione soltanto se nuove conoscenze scientifiche consentono di dimostrare che il criminale può essere curato e in futuro non rappresenta più alcun pericolo per la collettività.

L’iniziativa esclude liberazioni anticipate e permessi di libera uscita.

L’iniziativa prevede inoltre che le perizie necessarie al giudizio dei criminali sessuomani o violenti devono essere elaborate da almeno due periti reciprocamente indipendenti.

Infine le autorità che hanno posto fine all’internamento possono essere rese responsabili delle ricadute dei criminali da esse liberati.

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