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Smantellata rete di prostituzione internazionale

In Svizzera, la polizia ha arrestato quattro persone Keystone

Un'operazione di polizia condotta dalla Confederazione e dal Brasile ha permesso di porre fine ad una tratta di donne, costrette a prostituirsi in Svizzera.

Martedì, gli inquirenti hanno arrestato 12 persone nei due Paesi. Tra loro, uno svizzero considerato il capo della banda.

Nel corso di un’operazione congiunta per lottare contro la tratta di esseri umani, la polizia brasiliana e gli inquirenti elvetici hanno arrestato 12 persone e sequestrato materiale compromettente.

«Decisive sono state le indagini condotte da tempo dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e dalla Polizia giudiziaria federale», ha indicato il portavoce del MPC Hansjörg Wiedmer.

Durante una retata effettuata nel canton Soletta, sono state arrestate quattro persone (2 brasiliani e 2 svizzeri). Tra queste, un 58enne con passaporto rossocrociato riconosciuto dalla polizia brasiliana come il capo della rete internazionale.

Secondo gli inquirenti, ha organizzato, assieme ad intermediari, la tratta di alcune ragazze brasiliane dalla città di Belo Horizonte (nello Stato del Minas Gerais) a Zurigo, al fine di costringerle alla prostituzione.

Picchiate e denutrite

Nella città sulla Limmat, le donne sono state forzate a prostituirsi per 16-18 ore al giorno. In un comunicato della polizia brasiliana si legge inoltre che sono state private del passaporto, picchiate e lasciate senza cibo.

Al momento, 9 donne sono in detenzione preventiva in Svizzera, in attesa di essere interrogate e rimpatriate.

Gli uomini che hanno reclutato le donne per conto del capo banda hanno intascato 400 franchi per ogni trasferimento riuscito.

8 arresti in Brasile

Nel corso dell’operazione, la polizia brasiliana ha dal canto suo arrestato 8 persone.

La legge vigente nel Paese sudamericano prevede pene fino a 16 anni di reclusione per chi è coinvolto nella tratta di esseri umani. In Svizzera, la detenzione per questi reati può arrivare a 20 anni, sebbene le condanne siano rare.

swissinfo e agenzie

L’Ufficio federale di polizia stima che in Svizzera ci siano da 1500 a 3000 persone vittime della tratta di esseri umani; la realtà potrebbe però essere ancora più drammatica.
Ogni anno sono sporte 30-40 denunce, ma solamente in 3 o 4 casi si giunge ad una condanna.

La tratta di esseri umani è una forma di criminalità particolarmente grave che coinvolge centinaia di migliaia di persone nel mondo, generando una cifra d’affari annua di parecchi miliardi di dollari.

Il Codice penale svizzero (Art. 196) punisce unicamente la tratta di esseri umani legata allo sfruttamento sessuale.

Le autorità elvetiche vogliono però ampliare questa definizione: il nuovo articolo 182 intende punire anche chiunque faccia commercio di un essere umano allo scopo di sfruttare il suo lavoro o di prelevare un suo organo.

La revisione della legge sarà discussa durante la sessione invernale delle Camere.

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