Distrutto dal sisma, il palazzo nazionale di Port-au-Prince attende ancora l'ora della ricostruzione.
Keystone
Nella baraccopoli di Cié Soleil, due cittadini di Haiti sistemano il loro alloggio di fortuna, prima del passaggio della tempesta tropicale.
(4 agosto 2011)
Reuters
Le vittime del sisma attendono davanti al centro di riabilitazione di Port-au-Prince diretto da Handicap International.
Reuters
Marie La Jesula Joseph prega davanti alle macerie della cattedrale di Port-au-Prince.
Keystone
Il nuovo presidente Michel Martelly in compagnia della sua famiglia dopo aver prestato giuramento a Port-au-Prince.
(14 maggio 2011)
AFP
La vigilia di Natale nella bidonville di Cité Soleil.
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Un negozio all'aperto, nella Grand Rue di Port-au-Prince.
Keystone
La guardia presidenziale di Haiti ammaina la bandiera davanti al palazzo presidenziale in rovina.
AFP
Le macerie causate dal sisma vengono reciclate e poi rivendute per le strade della capitale.
AFP
L'ex dittatore Jean-Claude Duvalier, alias "Baby Doc", sale a bordo della sua automobile dopo aver visitato Léogane, sua città d'origine, fortemente danneggiata dal sisma.
Keystone
Un sostenitore di Jean-Bertrand Aristide prega davanti al ritratto dell'ex presidente di Haiti, messo in mostra alla Fondazione Aristide a Port-au-Prince.
Keystone
Un ragazzo trasporta un secchio d'acqua per le vie della capitale.
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Un meccanico ripara le motociclette davanti ai ritratti di Barack Obama, Jean-Claude Duvalier e Jean-Bertrand Aristide.
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Mamoune Destin, 33 anni, vive da due anni nel campo profughi di Beaubin a Pétionville.
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Due bambini osservano il rogo di alcuni detriti durante una tempesta tropicale a Port-au-Prince.
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Stralci di quotidiana precarietà.
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Due anni dopo il sisma del 12 gennaio 2010, che ha provocato la morte di circa 250’000 persone, sull’isola si contano ancora mezzo milione di sfollati. E coloro che hanno ritrovato un domicilio, vivono in condizioni di estrema precarietà. La ricostruzione procede a rallentatore e l’assenza di una leadership politica non aiuta di certo a migliorare la situazione in questo piccolo Stato, il più povero del continente americano. (Immagini: Keystone, Reuters e AFP)
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Thomas Kern – fotoreporter per swissinfo.ch – si è recato sull’isola di Haiti per vedere con i propri occhi come il paese sta affrontando le conseguenze del sisma che il 12 gennaio 2010 ha messo in ginocchio il paese, facendo migliaia di morti e di sfollati. A Port-au-Prince, il quartiere povero di Fort National è…
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Hispaniola, Santo Domingo, Haiti… Tre nomi per una perla delle antille che la storia si accanisce a trasformare in isola maledetta. (Testo: Bernard Léchot, traduzione Michela Montalbetti / Immagini: archivio, AFP, AP, Bernard Léchot, Center for Justice and Accountability, Thomas Kern, Naval research Laboratory, Wikipedia)
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La quotidiana battaglia del popolo haitiano attraverso l’obiettivo di Thomas Kern, giornalista fotografico presso swissinfo.ch: questa serie di fotografie mostra gli enormi sforzi che questa gente deve fare per sopravvivere e la disperata ricerca di conforto nella spiritualità vudù.
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