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Non piace la revisione della legge sui cartelli

Le legge vuole impedire gli accordi segreti che possono influire sull'andamento del mercato Keystone

L'associazione padronale «Economiesuisse», l'Unione svizzera delle arti e mestieri, l'Unione democratica di centro, ma anche l'Unione sindacale svizzera, giudicano prematura la revisione della legge attuale, promulgata soltanto quattro anni fa.

La revisione della legge, che permetterebbe alla Commissione della concorrenza (ComCo) di infliggere multe alle società non rispettose delle regole del libero mercato, ha dunque suscitato più critiche che entusiasmi. Solo il Partito socialista esprime commenti positivi, non privi però di accenti critici: la proposta del Consiglio federale, secondo il PS, è infatti incompleta e «si ferma a metà strada».

La maggior parte delle organizzazioni che hanno preso parte alla procedura di consultazione chiedono tempo, in modo da consentire alla Comco di consolidare la propria prassi nel quadro delle disposizioni in vigore. In molti esprimono poi dubbi quanto alla costituzionalità delle multe inflitte, che nei casi più gravi potrebbero giungere fino al 10 percento del fatturato realizzato in Svizzera dalle società inadempienti.

Il nuovo disegno di legge prevede anche di rimpicciolire la Comco, formata da nove esperti e da cinque rappresentanti dei vari gruppi di interesse. In futuro «i sorveglianti» del libero mercato dovrebbero essere sette soltanto, tutti indipendenti nominati direttamente dal Consiglio federale. Ma anche questa innovazione suscita scarsi consensi: PS, sindacati e associazioni padronali preferiscono la formula attuale.

Un’altra modifica, che non piace alla sinistra, riguarda i media. Oggi, la legge sui cartelli prevede che le concentrazioni di testate siano annunciate quando i gruppi coinvolti abbiano un fatturato annuo superiore ai cinque milioni di franchi. Il Consiglio federale propone di stralciare questa regola speciale: per il resto dell’economia l’obbligo di notifica interviene infatti soltanto quando il giro d’affari supera i 100 milioni.

Nelle intenzioni del governo, la legge riveduta avrebbe un maggiore effetto dissuasivo e preventivo: oggi la Comco può infatti intervenire solo in caso di recidiva. Le sanzioni dirette sono peraltro già previste dal diritto europeo e statunitense.

swissinfo e agenzie

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