
Unione federativa e SEV sostengono il referendum contro la nuova legge sul personale federale
Secondo le due organizzazioni il testo equivale ad un smantellamento dello stato sociale e rappresenta un passo indietro inacettabile nel settore del diritto del lavoro.
L’Unione federativa del personale delle amministrazioni e delle imprese pubbliche e il Sindacato del personale dei trasporti SEV hanno deciso di sostenere il referendum contro la nuova legge sui dipendenti della
Confederazione, che prevede l’abolizione dello status di funzionario.
Le decisioni sono state prese questo martedì a Berna nel corso di due distinte riunioni. L’Unione federativa ha convocato i suoi delegati per un’assemblea straordinaria e il «sì» si è manifestato in modo netto: 69 voti contro 10. I delegati hanno così seguito le raccomandazioni espresse dal comitato direttivo, secondo cui la nuova normativa porterà ad un’eccessiva «deregolamentazione delle condizioni di lavoro».
Il presidente dell’Unione Hans Ueli Ruchti ha spiegato che la nuova legge equivale a uno «smantellamento sociale». Dopo l’abolizione dello status di funzionario si potranno licenziare dipendenti per semplici motivi economici o di razionalizzazione aziendale. Accettare la nuova legge significherebbe anche mandare un «segnale sbagliato all’economia privata». Rüchti ha detto che non sarà facile vincere la battaglia del referendum. «La campagna sarà prevedibilmente astiosa e non sarà semplice spiegare
all’elettorato i contenuti» della legge.
Il SEV, dal canto suo, ha fatto sapere che la nuova legge sul personale federale costituisce un inaccettabile «passo indietro». Il comitato federativo del SEV, riunito in seduta straordinaria, ha quindi deciso di combattere una legge che rischia di mettere in pericolo il buon funzionamento del servizio pubblico.
Il referendum contro la nuova legge sul personale federale è finora appoggiato anche dal Sindacato dei servizi pubblici (SSP/VPOD). La Federazione svizzera dei sindacati cristiani, il sindacato cristiano dei servizi pubblici e del settore terziario «Transfair» e l’Associazione del personale della Confederazione invece non lo sostengono. L’Unione sindacale svizzera si pronuncerà l’11 aprile e quattro giorni più tardi toccherà al comitato centrale del Partito socialista. In parlamento il gruppo socialista alle Camere si era opposto al varo della nuova legge.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.