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Amianto, nuova campagna d’informazione

I lavoratori italiani che in passato sono stati esposti all’amianto nelle imprese svizzere possono tuttora farsi visitare da un medico e in caso di malattia da amianto hanno diritto alle prestazioni assicurative.

La Suva, al fine di informare sui loro diritti anche gli ex lavoratori italiani in Svizzera rientrati in Italia, ha lanciato in collaborazione con i sindacati e i patronati italiani una campagna d’informazione e sensibilizzazione.

Malgrado l’amianto sia un materiale vietato in Svizzera dal 1990, provoca ancora oggi delle vittime. Infatti, gli effetti sulla salute causati dalla povere di questo materiale possono manifestarsi anche a distanza di decenni. La Suva, fino ad ora, ha registrato nella Confederazione 1141 casi di malattie da amianto con esito mortale.

Lunedì, la Suva informa in un comunicato che i lavoratori che sono stati esposti all’amianto possano ancora farsi visitare da un medico in caso di sospetta malattia da amianto. Se viene diagnosticata e riconosciuta una patologia da amianto, la persona interessata ha diritto per legge a determinate prestazioni assicurative.

Dal 1984, da quando è entrata in vigore la legge sull’assicurazione contro gli infortuni, la Suva, l’assicuratore più grande in Svizzera nel campo dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, ha versato 530 milioni di franchi in prestazioni assicurative, di cui 400 milioni sotto forma di rendite per superstiti.

In Italia, intanto,è stata aggiornata a lunedì 8 febbraio la seconda udienza del processo nei confronti dei due ex azionisti di maggioranza degli stabilimenti italiani della Eternit, l’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis De Cartier.

I due, rinviati a giudizio, sono accusati di disastro doloso e omissione volontaria di cautele contro le malattie professionali. Secondo l’atto d’accusa del pubblico ministero, Schmidheiny e De Cartier erano a conoscenza della pericolosità dell’amianto, ma non avrebbero preso nessuna misura di prevenzione.

swissinfo.ch e agenzie

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