La Procura federale ha aperto una procedura penale per far luce su eventuali conti in Svizzera di prestanome legati al boss mafioso trapanese Matteo Messina Denaro.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
swissinfo.ch e tvsvizzera.it (Telegiornale RSI del 23.08.2015)
Considerato il boss più influente di Cosa Nostra, il 53enne, latitante dal 1993, avrebbe nascosto milioni su conti elvetici.
Confermando domenica all’agenzia telegrafica svizzera l’informazione riportata dalla SonntagsZeitung, la portavoce del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) Walburga Bur ha indicato che la Procura federale conduce “un proprio procedimento penale”.
L’MPC lavora nell’ambito dell’assistenza giudiziaria con gli inquirenti antimafia di Palermo in un gruppo comune. La Procura federale ha esaminato documenti bancari, ha proceduto a due perquisizioni domiciliari e ha interrogato persone. La portavoce non ha fornito maggiori precisazioni al riguardo.
Matteo Messina Denaro, soprannominato “u siccu” (“il magro”) ma anche “Diabolik” come il suo fumetto preferito, è succeduto al padre Francesco quale “capomandamento” di Castelvetrano (Trapani). Oltre a controllare tutta la provincia di Trapani estende il suo potere anche a Palermo, tanto da essere considerato il successore di Totò Riina e Bernardo Provenzano a capo di Cosa Nostra. Le ultime sue foto conosciute risalgono ai primi anni Novanta. A Messina Denaro vengono addebitati oltre 50 omicidi. L’ultima condanna definitiva a suo carico è dell’ottobre 2013, a 27 anni e un mese di reclusione per associazione mafiosa.
Negli ultimi mesi gli inquirenti italiani hanno aumentato gli sforzi per mettere le mani su di lui e smantellare la sua rete e i flussi finanziari di cui si avvale, che gli inquirenti ritengono passino anche per la Svizzera. In diversi blitz sono stati sequestrati denaro e beni per milioni di euro. Sono stati inoltre arrestati diversi familiari e presunti complici.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
La legge svizzera è insufficiente per lottare contro le mafie?
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dall’autunno 2012, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) apre procedure solo quando una persona ha sostenuto concretamente un’organizzazione criminale commettendo attività delittuose. «In tutti gli altri casi non apriamo procedure. Non possiamo più partire all’avventura», afferma Michael LauberCollegamento esterno. Per il procuratore pubblico della Confederazione, i criteri per dimostrare che qualcuno appartiene a un’organizzazione criminale…
«Bisogna aver paura della ‘ndrangheta, ma senza abbassare la testa»
Questo contenuto è stato pubblicato al
La ‘ndrangheta non conosce crisi ed è ben radicata anche in Svizzera. Lo confermano la recente operazione antimafia in Italia, che ha portato all’arresto di due persone domiciliate in Svizzera, e il filmato diffuso su internet che mostra un incontro segreto della ‘ndrangheta nel canton Turgovia. I membri della “Società di Frauenfeld” parlano di estorsioni…
La mafia calabrese, così moderna, così tradizionale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se da qualche anno la ‘Ndrangheta si trova sotto la luce dei riflettori è anche merito suo. Grazie ai lavori della Commissione parlamentare antimafia della XV Legislatura (aprile 2006-aprile 2008) da lui presieduta, l’Europa ha dovuto farsi all’idea che il fenomeno ‘Ndrangheta non riguarda più solo l’Italia. Nel libro Mafia Export. Come ‘Ndrangheta, Cosa Nostra…
Il video sulla ‘Ndrangheta rischia di rovinare le indagini
Questo contenuto è stato pubblicato al
«Gli italiani irritano i principali cacciatori svizzeri di mafiosi», «Retata all’italiana a maglie larghe», «Gli italiani mandano all’aria la caccia svizzera alla ‘Ndrangheta in Turgovia» o ancora «Un disaccordo tra la Svizzera e l’Italia minaccia di rovinare una lunga inchiesta». Sono alcuni dei titoli e delle frasi che si trovano sui quotidiani svizzeri di martedì,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
«Il pericolo maggiore è costituito dalla ‘Ndrangheta». Nel comunicare a fine marzo 2012 le priorità della strategia di lotta alla criminalità per il periodo 2012-2015 il governo svizzero non poteva essere più chiaro. Anche se non sono stati registrati gravi fatti di sangue come quello accaduto a Duisburg nel 2007 (6 calabresi uccisi), le ‘Ndrine…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.