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Giovani svizzeri ottimisti ma più chiusi al mondo

Giovani svizzeri ottimisti, ma generalmente non molto interessati alla politica Keystone

Come in passato, la gioventù continua a guardare al domani con fiducia. A cambiare, negli ultimi venticinque anni, è la percezione del mondo. La globalizzazione ha infatti inciso negativamente sulle spinte d'apertura.

Quali sono i valori in cui credono le ventenni e i ventenni svizzeri? Lo svela uno studio che presenta e commenta l’ultimo grande sondaggio di “ch.x”, l’organismo che sotto l’egida del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), si preoccupa di monitorare l’universo giovanile svizzero.

“Dovessimo giudicare la qualità della vita di un paese unicamente sulla base di come si sentono a proprio agio i giovani che vivono all’interno dei suoi confini – scrivono gli autori nella sintesi dello studio – dovremmo parlare del ‘Paradiso Svizzera'”.

“Gli indicatori raccolti nel 1994 e nel 2003 a proposito del grado di soddisfazione dei ventenni – sottolineano i ricercatori – presentano infatti l’immagine di un giovane molto soddisfatto della propria esistenza”.

Presentato giovedì scorso a Bellinzona, il volume non ha unicamente un valore statistico. Costituisce infatti un’importantissima cartina di tornasole che consentirebbe – se letta con attenzione – di orientare la politica “degli adulti” nelle sue scelte e nei suoi orientamenti.

Più a destra e più materialisti

Comprendere di che cosa hanno bisogno i giovani e le giovani e quali sono le loro sfide, è fondamentale, ma non scontato. Lo ha fatto notare con acume il professor Remigio Ratti, presidente di Coscienza Svizzera, gruppo di studio attualmente impegnato in una vasta ricerca sugli anziani.

“La ricerca di ‘ch.x’ evidenzia uno scarso amore per le istituzioni da parte dei giovani. Se teniamo presente – puntualizza Ratti – che le istituzioni sono in mano agli adulti/anziani, ci rendiamo conto di quanto sia importante prestare attenzione ai giovani. Giovani che, nell’era di “Facebook”, propendono ad accettare e seguire vie alternative, forse un segno della scarsa consapevolezza sui valori della democrazia”.

Dallo studio “Valori e opportunità di vita in mutamento”, emerge che i giovani svizzeri degli anni Duemila sono politicamente più a destra rispetto al passato, più legati all’identità nazionale e poco interessati alla politica. “La gioventù – osserva Ratti – è tuttavia disposta, più che in passato, a far ricorso a mezzi anticonvenzionali per raggiungere gli obiettivi a cui mira. O, perlomeno, a tollerarne il ricorso”.

In un mondo caratterizzato dal consumo sfrenato, scemano anche le spinte ideali. Se negli anni Settanta e Novanta temi quali il senso della vita e la giustizia nel mondo erano considerati molto importanti, dieci anni dopo hanno perso importanza. Hanno invece acquistato peso valori materialisti, come quello salariale.

Lo spostamento a destra della gioventù si ripercuote anche sulla disposizione all’apertura internazionale, in diminuzione anche nella tradizionalmente aperta Romandia. Un elemento da correlare, secondo gli autori dello studio, all’ingresso dell’Unione democratica di centro sulla scena politica.

Un atteggiamento positivo verso la vita

Karl Haltiner (sociologo, professore titolare all’Accademia militare del Politecnico di Zurigo e direttore scientifico di “ch.x”) e Luca Bertossa (sociologo, responsabile scientifico vicario “ch.x”) hanno sostanzialmente registrato nei giovani svizzeri, un atteggiamento positivo verso la vita.

Questo atteggiamento è la somma di diverse componenti: armonia in famiglia, amore, fiducia, benessere economico, successo scolastico. Coloro che non ha avuto queste possibilità – che consentono di stare al mondo armati in un certo senso di forza interiore – hanno verso la vita un atteggiamento più neutrale e, in casi rari, negativo.

Anche la formazione incide nel modo di rapportarsi al futuro. I genitori, in particolare, sono sempre più convinti che una buona formazione scolastica contribuisca a rafforzare le basi per un futuro professionale dei figli. Per quel che concerne il lavoro le aspettative sono grandi, anche se i giovani si rendono perfettamente conto che la professione non è comunque l’elemento centrale della vita.

E i giovani svizzero italiani?

I giovani che vivono a Sud delle Alpi non sono, sostanzialmente, molto diversi dai loro coetanei. Come loro sono meno idealisti, poco propensi ad aprirsi verso l’esterno, moderatamente interessati alla politica. Eppure qualche differenza c’è.

Rispetto ai giovani di oltre San Gottardo, la gioventù svizzero italiana è più disposta a lasciare la propria regione per lavoro. La dimensione religiosa è molto più sentita mentre nell’atteggiamento verso la politica, il conservatorismo è superiore alla media nazionale.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

Lo studio “Valori e opportunità di vita in mutamento” condotto da “ch.x”, ha analizzato sull’arco di 25 anni il cambiamento degli atteggiamenti della gioventù. Le inchieste sono state realizzate nel 1979, nel 1994 e nel 2003.

Sono stati analizzati temi quali: soddisfazione nei confronti della propria vita, percorsi scolastici, rapporto con i genitori, obiettivi futuri (famiglia e professione), tempo libero, relazione con la politica.

“ch.x” si occupa di monitorare, tramite sondaggi tematici, i mutamenti sopravvenuti nel mondo dei giovani adulti del nostro paese. Il campione è composto di giovani diciannovenni e di tutte le persone tenute a prestare il servizio militare.

“ch.x”, responsabile delle inchieste, dipende dal Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport. La commissione federale “ch.x”, designata dal DDPS controlla il programma del sondaggio e garantisce l’indipendenza delle inchieste scientifiche.

Svizzera – Società multiculturale: il progetto per l’anno 2008/2009 parte dall’idea che la diversità delle lingue e delle culture – realtà sempre più presente nelle società contemporanee – rappresenta al tempo stesso una fonte di rischi e di opportunità.

Una delle grandi sfide future sarà la capacità di gestire queste diversità sul piano sociale e individuale. Lo scopo della ricerca è di capire come i giovani e le giovani vivano questa diversità.

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