La sicurezza alimentare, l'agricoltura e la situazione in Pakistan sono stati i temi principali affrontati nel corso della Conferenza annuale della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).
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Oggi un miliardo di persone nel mondo soffre la fame e 82 paesi non hanno risorse alimentari sufficienti: il fossato fra ricchi e poveri continua ad allargarsi, ha affermato venerdì a Basilea la ministra degli affari esteri Micheline Calmy-Rey.
Nessuno dei problemi che hanno condotto alla crisi alimentare apparsa due anni fa è stato risolto, ha rilevato la consigliera federale. Il riscaldamento climatico, l’aumento del consumo di prodotti animali e la riduzione delle risorse non faranno altro che peggiorare la situazione.
Da parte sua Martin Dahinden, capo della DSC, ha sottolineato l’impegno svizzero in questo campo: ogni anno vengono stanziati 200 milioni di franchi per l’agricoltura e la sicurezza alimentare. Una cifra che fa della Svizzera uno dei donatori più importanti assieme a Francia e Finlandia.
Nel corso del suo intervento, Micheline Calmy-Rey ha poi lanciato un appello ad una mobilitazione senza precedenti in favore del Pakistan, minacciato da una enorme crisi alimentare in seguito alle gravi inondazioni.
Ringraziando gli svizzeri per la loro generosità (la Catena della solidarietà ha raccolto finora 16 milioni di franchi), la ministra degli esteri ha ricordato che le inondazioni interessano «un’area vasta come l’Italia» e che «i danni all’agricoltura sono tanto estesi» da minacciare l’approvvigionamento futuro delle regione.
L’aiuto urgente della DSC ha già permesso di distribuire acqua potabile, alimenti e materiale per costruire rifugi per circa 24’000 persone. I contributi finora stanziati sono pari a 4,5 milioni di franchi.
La DSC, integrata al Dipartimento federale degli affari esteri, dispone di oltre 600 collaboratori in Svizzera e nel mondo. Il budget annuo è di circa 1,5 miliardi di franchi.
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