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Wawrinka «il moschettiere re della terra»

Grazie al successo di domenica al Roland Garros, Stan Wawrinka è riuscito ad issarsi al quarto posto della classifica ATP. Reuters

All’indomani della vittoria di Stan Wawrinka a Parigi, la stampa svizzera celebra un tennista «che arriva dal basso», forgiatosi grazie al sudore e alla fatica.

«Lo svizzero che vince», «Il maestro della terra», «Grande Stan», «Enorme», «Improvvisamente la terra ha tremato»… La foto di Stan Wawrinka che alza al cielo l’agognata Coppa dei Moschettieri campeggia su tutte le prime pagine dei giornali svizzeri. Anche su quella della Neue Zürcher Zeitung, che raramente dedica la sua prima pagina a notizie a carattere sportivo.

Un omaggio dovuto perché – come sottolinea l’Aargauer Zeitung – dominando l’arci-favorito Novak Djokovic, sconfitto 4-6, 6-4, 6-3, 6-4 in 3 ore e 12 minuti di gioco, «Stan Wawrinka è definitivamente entrato nella ristretta cerchia dei grandi tennisti», capaci di vincere almeno due tornei del Grande Slam. Una prestazione, ricorda il giornale argoviese, che non è riuscita a grandi nomi come Pat Cash, Goran Ivanisevic o Thomas Muster, fermatisi a un torneo.

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E in questa ristretta cerchia, Wawrinka ci è entrato «dalla porta principale, annichilendo il tennista più forte al mondo», rileva La Regione Ticino.

Per Le Matin, il giocatore vodese è «ufficialmente diventato un giocatore d’eccezione, ad aeternam, il trentesimo dell’era moderna a collezionare due trofei», nei tornei del Grande Slam.

Una sorpresa, ma solo a metà

Prima della finale, pochi avrebbero puntato sul tennista vodese. Perché parlare però di sorpresa, si chiede la Basler Zeitung. «In questo ultimo anno e mezzo, ’Stan the Man’ o ‘Stanimal’, come viene soprannominato ha dimostrato che ne era capace. Ha giocato una Coppa Davis fantastica. Alle finali del World Tour era al top e durante i Grandi Slam ha sempre fornito ottime prestazioni».

Il Corriere del Ticino, invece, stenta «ancora a crederci, ma è successo». Stan Wawrinka «alza al cielo la Coppa dei Moschettieri. La racchetta come una spada. Il romando, di razza contadina, è il nuovo re di Parigi».

Dieci tornei vinti

Nato il 28 marzo 1985, Stan Wawrinka ha vinto dieci tornei nel corso della sua carriera professionistica.

Il primo risale al 2006, quando a Umago, in Croazia, il tennista vodese si era imposto proprio contro Novak Djokovic. In seguito ha trionfato a Casablanca (2010), Chennai (2011), Estoril (2013).

Wawrinka è veramente esploso però nel 2014, conquistando i tornei di Chennai e di Montecarlo, e soprattutto l’Australian Open e la Coppa Davis.

Quest’anno il vodese ha trionfato a Chennai, Rotterdam e domenica a Parigi.

Per la Tribune de Genève e 24heures Stan è «un gigante». «Il suo sogno era modesto. Roland Garros? Sperava solo di poterlo disputare un giorno. Non aveva mai pensato di giocare la finale e tantomeno di vincerla. Questa mattina però, aprendo gli occhi, Stan Wawrinka potrà sì darsi uno, due, tre pizzicotti, ma sarà confrontato con la realtà. Implacabile e bella. Sì, il vodese fa parte di questa casta di ‘mutanti’, come li aveva definiti lui stesso venerdì, che sono riusciti a trionfare sulla terra rossa parigina».

La strada percorsa da Wawrinka – rileva dal canto suo il Tages Anzeiger – «è un buon esempio del perché degli sportivi svizzeri riescono ad issarsi ai primi posti mondiali. Raramente sono dei ‘prodotti’ di programmi specifici. Riescono perché hanno una testa dura e prendono un’iniziativa individuale».

Tanto sudore

Un campione «che arriva dal basso, emerso con fatica e con sudore dalla mediocrità […], diverso dal mitico Roger», sottolinea il Corriere del Ticino.

Un campione – rilevano ancora la Tribune de Genève e 24heures – che «ha saputo forgiarsi con le sconfitte e i duri colpi subiti, per spuntare improvvisamente nella seconda parte della sua carriera».

Dopo una prima parte di stagione in chiaroscuro, costellata da alcune belle vittorie a altrettanto brutte ed impreviste sconfitte, «contro venti e maree […] Stan Wawrinka ha saputo reagire nel migliore dei modi», proseguono in due quotidiani romandi.

A rendere Wawrinka così affascinante è il suo lato umano, sottolinea il Blick. «Uno Stan come te e me», titola il quotidiano della Svizzera tedesca. «Wawrinka è un uomo con le sue debolezze e le sue forze. Uno che commette degli errori e dubita. Uno come te e me. È anche per questo che è amato dagli appassionati di tennis in tutto il mondo e festeggiato come l’eroe del French Open».

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