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Solida maggioranza borghese contro valore locativo, analisi Vox

Keystone-SDA

Una solida maggioranza borghese ha contribuito lo scorso 28 settembre all'approvazione del Decreto federale che abolisce il valore locativo.

(Keystone-ATS) La votazione ha evidenziato la spaccatura fra le posizione di sinistra, favorevoli alla redistribuzione, e gli orientamenti di centro-destra improntati alla responsabilità personale, stando all’analisi VOX pubblicata oggi.

Stando al sondaggio dell’istituto gfs.bern, il Decreto federale concernente l’imposta cantonale sulle abitazioni secondarie, approvato con una netta maggioranza del 57,7%, ha messo fine all’annoso dibattito sull’abolizione del valore locativo, coniugando le riflessioni sulla riforma fiscale con i margini di autonomia federale dei Cantoni.

Il comportamento di voto ha rispecchiato l’asse politico sinistra-destra. I simpatizzanti dell’UDC (74%), del PLR (64%), del Centro (64%) e del PVL (63%) hanno approvato nettamente la proposta. D’altro canto, la maggioranza delle sostenitrici e dei sostenitori del PS (37% di sì) e dei Verdi (31% di sì) l’hanno respinta.

Si è inoltre notato – si legge in una nota di gfs.bern – un “evidente impatto del possesso immobiliare”: i proprietari hanno sostenuto la proposta in misura significativamente maggiore rispetto agli inquilini (rispettivamente con il 67% e il 43%).

Per quanto riguarda i contenuti, ha prevalso l’argomentazione secondo cui non sarebbe giusto tassare un reddito che non si percepisce: due terzi degli intervistati si sono detti d’accordo con questa affermazione. Ampiamente condivisa anche l’opinione secondo cui la riforma avrebbe alleggerito i pensionati. Al contrario, gli oppositori hanno motivato il loro no principalmente con la preoccupazione per la perdita di gettito fiscale.

Legge Id-e: opinione pubblica divisa

Per quanto riguarda la Legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico (Legge sull’Id-e), passata di strettissima misura con il 50,4% di voti a favore, l’analisi VOX ha evidenziato un’opinione pubblica divisa “tra l’ottimismo verso il progresso tecnologico e i timori per la protezione dei dati”.

Il comportamento di voto ha rispecchiato in primo luogo le convinzioni politiche e la fiducia nelle istituzioni. A livello di posizionamento politico, l’estrema sinistra ha sostenuto la proposta per il 72%, l’estrema destra solo per il 34%. Un consenso sopra la media è stato espresso dai simpatizzanti del PVL (79%), seguiti dai sostenitori del PS (69%), dei Verdi (67%) e del PLR (62%). Tra i simpatizzanti dell’UDC il tasso di approvazione è stato di appena il 24%.

A livello sociodemografico, è emersa inoltre una netta distinzione in base al genere, all’età e al livello di istruzione. Il consenso cresceva con l’aumentare del grado di istruzione e del reddito. Il sostegno è prevalso tra le persone sotto i 40 anni, mentre sopra i 60 anni le persone si sono dette più contrarie. La maggioranza degli uomini si è pronunciata a favore dell’Id-e, mentre la maggioranza delle donne si è detta contraria (46% di sì).

L’analisi VOX viene condotta dopo ogni votazione federale dall’istituto gfs.bern ed è finanziata dalla Cancelleria federale. Il sondaggio rappresentativo si basa su interviste a un campione di circa 3’000 persone con diritto di voto.

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