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Sommaruga: aiutare migranti più deboli in Libia

La consigliera federale Simonetta Sommaruga. Keystone/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) Occorre allontanare i migranti più vulnerabili dai campi di prigionia libici e ricollocarli, anche in Svizzera. È una delle proposte della consigliera federale Simonetta Sommaruga.

La proposta è stata formulata in vista della terza riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale, in programma il 13 novembre a Berna.

“In quanto organizzatrice dell’evento, la Confederazione fissa l’obiettivo del vertice: la protezione dei migranti”, ricorda la ministra di giustizia e polizia in un’intervista pubblicata oggi dalla NZZ am Sonntag, evocando alcune possibili soluzioni.

In primo luogo bisogna migliorare la situazione nei campi di prigionia, dove Comitato internazionale della croce rossa (CICR) e Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (UNHCR) devono avere accesso.

In secondo luogo, Sommaruga intende trarre in salvo le persone più vulnerabili presenti in questi centri, in particolare donne e bambini, trasportandole per esempio in Niger, Paese che si è detto disposto a fungere da stazione intermediaria in vista di una ridistribuzione. Da parte sua “La Svizzera è pronta a partecipare a un nuovo programma di ricollocamento”.

Bisogna infine fare in modo che i rifugiati economici facciano ritorno, volontariamente, nei loro Paesi d’origine, aggiunge la ministra, sottolineando la situazione “catastrofica” in cui si trovano i migranti in Libia.

L’instabilità del paese nordafricano, dove non esistono né strutture statali né sicurezza, rappresenta una sfida anche per i poveri Stati vicini. “È per questo che ci riuniamo attorno a un tavolo”. Agire in questo modo non vuole però dire, secondo la ministra, allontanare la problematica degli asilanti dalla Svizzera. “Partecipiamo al programma di aiuto dell’UNHCR e ci occupiamo delle cause all’origine della migrazione”, rileva.

E non si tratta nemmeno, a suo dire, di costruire campi per migranti in Africa in modo che non arrivino da noi. “La politica che porto avanti dice che chi ha bisogno di aiuto deve essere aiutato, in Svizzera e all’estero”. Se vogliamo migliorare la situazione sul posto, prosegue Sommaruga, dobbiamo attivarci, parlare con tutti, anche con Paesi fortemente corrotti.

Certo i soldi spesi per l’aiuto allo sviluppo sono importanti, ma secondo Sommaruga sono solo un aspetto della questione: molti Stati occidentali e asiatici sono presenti in Africa solo per trarre dei profitti, senza pensare allo sviluppo delle regioni in cui operano. E qui la ministra evoca il commercio delle materie prime e l’esportazione illegale di oro da Paesi in via di sviluppo.

Oltre alla Svizzera, il gruppo di contatto del Mediterraneo centrale, che si riunirà a Berna, comprende Algeria, Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Ciad e Tunisia. I primi due vertici si sono tenuti a Roma in marzo e a Tunisi in luglio.

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