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Sostanze pericolose sott’occhio

Convenzione di Rotterdam, pesticidi nel mirino Keystone

Pesticidi tossici e prodotti chimici pericolosi uccidono migliaia di persone o causano gravi malattie ogni anno. Costituiscono inoltre una minaccia per l’ambiente e gli animali.

Per arginare questo pericolo è stata creata la Convenzione di Rotterdam, la cui prima conferenza si apre lunedì a Ginevra.

I 450 delegati di oltre cento paesi dovranno, in particolare, scegliere la sede del segretariato permanente e allungare la lista dei prodotti pericolosi (pesticidi, amianto, composti di mercurio, ecc…). Per la sede, Ginevra e Roma – che attualmente gestiscono il segretariato ad interim – hanno presentato una candidatura comune, mentre Bonn corre da sola. Una decisione definitiva sarà presa venerdì 24 settembre.

Collaborazione efficace

Su questo punto i governi di Svizzera e Italia hanno le idee ben in chiaro: le sinergie fra organizzazioni a livello internazionale costituiscono una soluzione efficace. Ne sono particolarmente convinti i ministri dell’ambiente dei rispettivi paesi; Moritz Leuenberger e Altero Matteoli hanno ribadito l’importanza della cooperazione ambientale nel corso dell’incontro di lunedì scorso.

L’esperienza maturata in oltre cinque anni ha infatti mostrato la praticabilità di questa sinergia: Ginevra si occupa delle questioni ambientali in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP); Roma gestisce gli aspetti legati all’agricoltura in collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) che ha sede nella capitale italiana.

Un tema che scotta

Il tema dei prodotti chimici e della loro esportazione è dunque uno di quelli scottanti. Basti pensare che oggi sono circa 70 mila i diversi prodotti chimici presenti sul mercato, ai quali ogni anno se ne aggiungono 1.500 nuovi.

Particolarmente esposti i Paesi in via di sviluppo, dove spesso non esistono leggi di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Dove spesso finiscono molti pesticidi vietati nei paesi industrializzati. E dove spesso agiscono le “ecomafie”, organizzazioni ramificate in tutto il mondo che lucrano sullo smaltimento delle sostanze pericolose.

Gli obiettivi prioritari

L’obiettivo principale della Convenzione di Rotterdam, che si basa su obblighi giuridici vincolanti, è controllare le esportazioni, regolamentare i prodotti chimici, contribuire a ridurre i rischi per l’ambiente e la salute, proteggere gli utilizzatori (agricoltura e industria) e i consumatori dei Paesi in via di sviluppo.

Con quali risultati? Lo abbiamo chiesto al Segretario di Stato Philippe Roch, direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio. “I primi risultati – dichiara a swissinfo Roch, che è pure presidente della Conferenza di Ginevra – riguardano la formazione, avviata dalla Convenzione per permettere ai Paesi in via di sviluppo di giudicare da un lato la tossicità dei prodotti chimici a loro venduti e, d’altro lato, di organizzarsi per i controlli”.

Aumentare la sicurezza

“L’aumento del livello di sicurezza per gli esseri umani e per l’ambiente nel commercio dei prodotti chimici è dunque uno degli effetti anticipati della Convenzione. Migliorando l’informazione – sottolinea Roch – si migliora anche la conoscenza. E si rafforza pure la presa di coscienza dei rischi”.

Quali gli obiettivi prioritari della prima Conferenza? “Uno riguarda l’inserimento di 13 nuovi prodotti tossici nell’elenco della Convenzione: si tratta in sostanza – spiega Roch – di estendere il campo di azione della Convenzione. E poi verrà presa una decisione molto importante per la Svizzera: la scelta dell’attribuzione del segretariato permanente, attualmente a Ginevra in forma provvisoria”.

Limitare la produzione

Secondo Greenpeace svizzera è piuttosto necessario limitare la produzione di prodotti tossici e pericolosi. “Occorre tenere presente – dichiara a swissinfo Clément Tolusso, portavoce dell’organizzazione ambientalista – che una Convenzione internazionale è come una legge: può essere efficace solo se si è in grado di verificarne l’applicazione e di imporne il rispetto.

“Una Convenzione come quella di Rotterdam costituisce indubbiamente un punto di partenza. Ma il problema risiede a monte: oggi ci sono ancora troppi prodotti chimici che vengono commercializzati prima di aver passato i test di base che ne garantiscono l’ innocuità”.

“Certo è giusto regolamentare l’esportazione di prodotti chimici pericolosi – aggiunge Tolusso – ma la questione di base è a nostro avviso un’altra: la nostra società ha davvero bisogno di produrre tutte queste sostanze? Siamo davvero sicuri che non ci siano alternative? Noi crediamo che esistano”.

swissinfo, Françoise Gehring

La Convenzione di Rotterdam è stata adottata il 10 settembre 1998 ed è entrata in vigore il 24 febbraio 2004.
Attualmente 22 pesticidi e 5 prodotti chimici sono sottoposti alla procedura “PIC”: la loro esportazione è possibile solo dopo il consenso, in conoscenza di causa, del paese importatore.
73, per ora, i paesi firmatari. Mancano all’appello: USA, Francia, Spagna e Cina

Ginevra ospita la prima conferenza delle parti della Convenzione di Rotterdam, che regola l’esportazione dei prodotti chimici più pericolosi.

L’obiettivo è la riduzione, su scala mondiale, dei rischi per l’ambiente e per la salute.

Ginevra e Roma, che gestiscono insieme il segretariato ad interim, hanno presentato una candidatura comune quali sedi del segretariato permanente.

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