
Spagna: Sánchez, “garantiremo stabilità, convivenza e progresso”

(Keystone-ATS) L’accordo per un nuovo governo di coalizione in Spagna tra Partito Socialista (Psoe) e Sumar garantirà al Paese “stabilità, convivenza e progresso per i prossimo quattro anni”.
Lo ha detto l’attuale premier e leader dei socialisti, Pedro Sánchez, alla presentazione dell’intesa.
Il patto, ha aggiunto Sánchez, è pensato per dare risposta “a tutti gli spagnoli e le spagnole” e contempla circa “230 misure”, con particolare attenzione al lavoro, alla qualità dei servizi pubblici, alla lotta contro il cambiamento climatico e all’esercizio di diritti costituzionali come quello “dell’accesso alla casa”.
Uno dei punti dell’accordo di coalizione in Spagna tra Partito Socialista e Sumar, che puntano a governare con un appoggio non ancora assicurato di partiti indipendentisti, prevede una riduzione progressiva dell’orario lavorativo settimanale di base, senza corrispondenti diminuzioni di stipendio. Lo si legge nel documento con i dettagli dell’intesa, anticipato da alcuni media.
Nello specifico, l’obiettivo è di ridurre la settimana lavorativa da 40 a 38,5 ore settimanali nel 2024 e a 37,5 ore nel 2025. A partire dal 2025 “si costituirà un tavolo con le parti sociali per valutare i risultati della riduzione e continuare a progredire nella riduzione della giornata lavorativa legale tenendo conto delle caratteristiche dei diversi settori di attività, l’evoluzione della produttività e circostanze economiche”.
Il leader socialista ha detto di non voler ripetere nel suo discorso quanto già espresso poco prima di lui da Yolanda Díaz, sua vice nel governo uscente e leader di Sumar.
Díaz, da parte sua, ha elencato misure come la “riduzione della settimana lavorativa senza diminuzione degli stipendi”, una tassa “del 15% sui risultati contabili” per le “grandi aziende”, e cioè “sui profitti reali che ottengono e non su quelli che dicono di ottenere”, il “rafforzamento” delle imposte esistenti sugli extra-profitti di “banche e grandi compagnie energetiche” (senza aggiungere dettagli), l’aumento del salario minimo interprofessionale e l’estensione dei congedi per maternità e paternità da 16 a 20 settimane. Come puntualizzato dai cronisti sul posto, nessuno dei due leader ha ammesso domande al termine dei loro interventi.
“Faremo sì – ha aggiunto Diaz – che tutte le politiche pubbliche siano politiche climatiche, faremo una rivoluzione verde”. “Questo accordo dice che vogliamo essere una potenza in energie rinnovabili e non un deserto grigio” ha aggiunto la leader progressista, “ci giochiamo le nostre stesse vite, il territorio e il futuro dei nostri figli”.
Díaz ha indicato poi alcune delle misure che la coalizione Psoe-Sumar intende adottare in questo ambito, come “anticipare la riduzione delle emissioni di Co2 al 2030” e “manterremo gli aiuti per i trasporti pubblici” stabiliti nella legislatura precedente, quest’ultimo considerato “un esempio di ecologia” e di “giustizia sociale”. Un’altra delle misure previste è quella dello stop “ai voli inferiori a due ore e mezza” laddove sia disponibile l’alternativa del “treno”, che è chiamato a essere “il mezzo di trasporto del XXI secolo”.