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Spiess, l’ottimista

Giangiorgio Spiess, il "ministro svizzero" del Comitato direttivo dell'Uefa. www.uefa.com

Dal suo ufficio in centro a Lugano, Giangiorgio Spiess, membro svizzero del Comitato direttivo dell'UEFA, ci parla di Euro 2008 e delle possibilità della candidatura austro-svizzera.

Dalle sue parole traspare parecchio ottimismo.

Giangiorgio Spiess, 69 anni, avvocato e notaio, è membro del Comitato esecutivo dell’UEFA. Grande uomo di sport, Spiess è dunque l’unico “ministro svizzero” all’interno del Parlamento europeo del calcio. Ne fa parte dal 1996.

Come tutti i delegati che provengono da Stati candidati all’Euro 2008, anche Spiess non avrà diritto di voto finché la “sua” candidatura resterà in corsa. Come scherza lui, “spero che il mio peso elettorale resterà uguale a zero fino al termine: ciò vorrà dire che il progetto Austria-Svizzera sarà tra i finalisti”.

Sette sono le candidature, ma la lotta effettiva sembra ristretta a quella dei paesi nordici e ad Austria-Svizzera…

“Non escluderei Scozia-Irlanda, rileva Giangiorgio Spiess. “È quindi possibile che arrivino in tre al secondo turno. Non dimentichiamo poi i progetti di Russia e Grecia-Turchia: prima o poi gli Europei dovranno approdare nell’Est europeo…”.

Dalle sue parole traspare comunque un moderato ottimismo: quali gli assi nella manica del dossier Austria-Svizzera?

“Sono ottimista perché ci presentiamo all’esame dopo aver studiato tanto e bene. Il comitato organizzatore si è messo in moto con largo anticipo e ha svolto un ottimo lavoro, in collaborazione con i colleghi austriaci. Non è un segreto infine che i nostri confinanti tifino per noi”.

Capitolo stadi: Ginevra, Berna, Basilea e Zurigo sono impianti al passo con i tempi…

“Il St. Jakob Park di Basilea è uno stadio multi funzionale, tra i più moderni in Europa. A Zurigo (impianto pronto nel 2006) il progetto può solo accelerare. Lo Stade de Genéve a La Praille sarà inaugurato a marzo, mentre in aprile la Svizzera affronterà l’Italia per il vernissage europeo. Il nuovo Wankdorf di Berna, pronto nel 2005, sarà la casa della Nazionale svizzera. Con i suoi 40 mila posti, ospiterà la partita inaugurale e una semifinale”.

La Svizzera avrà l’onore del match inaugurale, l’Austria invece ha ottenuto la finale. La formula dell’intesa tra due Paesi è quindi pagante.

“La collaborazione migliora e rafforza la partnership. La federazione elvetica e quella austriaca, entrambe medio-piccole, hanno lavorato in perfetta sintonia”.

Il voluminoso dossier ha incontrato i favori di tutti gli ambienti: politica, economia, ecc. Ed anche a livello popolare sembra essere scoppiata la febbre per l’Euro 2008.

“Il Consiglio federale ha fatto molto per sostenere la candidatura. Pure il sostegno popolare è stato grande. Questo potrebbe essere il nostro asso nella manica: in Portogallo scesero in piazza oltre ventimila persone per sostenere l’Euro 2004. E fu proprio il consenso a far pendere l’ago della bilancia a favore dei lusitani”.

Il 2002 rimarrà un anno indimenticabile per il calcio svizzero. Quale sarà il peso politico dei successi dell’Under 17, dell’Under 21 e del Basilea in Champions League?

“La Svizzera si è rivelata un paese di calcio, non soltanto di sportivi. Non è un fatto casuale: è il frutto del lavoro della Federazione e dei club, che hanno curato i settori giovanili. Vi sono grandi talenti e ottimi allenatori e questo è di buon auspicio per il futuro”.

Aver organizzato gli Europei Under 21 a maggio può rappresentare un buon biglietto da visita per la Svizzera?

“Senza dubbio perché al successo sportivo si è aggiunto quello economico. I ragazzi della Under 21 hanno ottenuto ottimi risultati e gli stadi si sono riempiti ben più bel previsto”.

Intervista a cura di Filippo Frizzi

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