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Trasferirsi ad Albinen e ricevere 25’000 franchi

Vista di Albinen
Albinen potrebbe presto offrire incentivi ai nuovi residenti. Altri villaggi li hanno già introdotti da tempo. Keystone

I villaggi di montagna, in Svizzera come nel resto dell’Europa, sono da anni vittima dello spopolamento. Le scuole devono chiudere perché mancano gli allievi, le abitazioni diventano case di vacanza. Le idee per contrastare il fenomeno non mancano. Un esempio è quello di Albinen.

Nota della redazione del 01.12.2017

Viste le numerose reazioni ricevute, precisiamo alcuni punti forse non sufficientemente chiari:

  • Gli incentivi sono legati all’acquisto, alla costruzione o alla ristrutturazione di una casa. In altre parole, per riceverli bisogna investire nel comune.
  • L’investimento minimo è effettivamente di 200’000 franchi (questo aspetto non era menzionato nell’articolo e ce ne scusiamo). Va comunque precisato, che generalmente in Svizzera anche un piccolo appartamento non si negozia a meno di 500’000 franchi.
  • Bisogna essere in possesso di una garanzia bancaria che conferma la disponibilità dei mezzi finanziari necessari.
  • Ci si impegna a risiedere nel comune per almeno 10 anni. In caso di vendita del bene immobiliare o di trasloco, gli incentivi vanno rimborsati.
  • Bisogna avere meno di 45 anni (e non meno di 40 come erroneamente escritto in un primo tempo nell’articolo, ci scusiamo per l’errore).
  • Gli stranieri devono essere in possesso del permesso di domicilio                           + per saperne di più sui permessi in Svizzera cliccate qui
  • Per avere ulteriori informazioni potete consultare questo documentoCollegamento esterno in tedesco del comune di Albinen. 
  • Gli abitanti di Albinen hanno accettato giovedì 30 novembre la proposta di concedere aiuti finanziari per ripopolare il comune. 


Bucolico paesino a 1’300 metri di altitudine che sovrasta la Valle del Rodano, Albinen Collegamento esternoè il cliché del villaggio alpino svizzero. Molte delle sue case, però, sono diventate abitazioni di vacanza e, come spiega all’Agenzia telegrafica svizzera Beat Jost, presidente del comune, la scuola ha recentemente dovuto chiudere perché scarseggia la materia prima fondamentale: gli allievi. 

Dopo la recente partenza di due famiglie, sono rimasti solo cinque bambini in età scolare che ormai devono fare ogni giorno un tragitto di 20 minuti di bus per andare a Leuk. 

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Eppure, secondo Jost le potenzialità di Albinen sono molte: il panorama è straordinario, l’aria è pura, c’è molto sole e la famosa stazione termale di Leukerbad è a soli 6 chilometri di distanza. La città di Sion e il centro industriale di Visp si trovano a mezz’ora di automobile. I terreni edificabili, inoltre, non mancano. 

Ma, evidentemente, questo non basta a contrastare l’esodo. E più il villaggio si spopola, più la gente vuole andarsene.

Come uscire da questo circolo vizioso? L’idea di alcuni cittadini di Albinen è semplice: “pagare” i nuovi residenti. Un’iniziativa sottoscritta da 94 persone (quasi la metà dei cittadini), è stata infatti consegnata al Municipio e sarà sottoposta a votazione il prossimo 30 novembre. 

Centro di Albinen
Molte delle case del villaggio sono ormai solo abitazioni secondarie. Keystone

Il testoCollegamento esterno vuole introdurre degli incentivi per chi decide di trasferirsi nel paese, ristrutturando o costruendo una nuova casa. 25’000 franchi per ogni adulto e 10’000 per ogni bambino. Ci sono però delle condizioni: gli incentivi varrebbero solo per chi ha meno di 45 anni e coloro che ne beneficiano dovrebbero impegnarsi a vivere ad Albinen per un minimo di 10 anni.  

L’offerta sarebbe finanziata tramite un fondo speciale sul quale il comune verserebbe ogni anno 100’000 franchi. I posti, dunque, non sarebbero illimitati. 

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Altre strategie

La concorrenza però, non manca. Sempre in Vallese, a Bourg-Saint-Pierre il presidente del comune aveva dichiarato quest’estate alla stampa che “un finanziamento del 10% è offerto per i nuovi residenti che costruiscono o rinnovano un immobile, per un massimo di 30’000 franchi”. Non sono previsti limiti d’età ma bisogna garantire che si abiterà nel comune per almeno 20 anni.   

A Inden, gli abitanti hanno uno sconto al negozio del villaggio, mentre a Trient i residenti hanno energia e abbonamento del bus offerti, aiuti alla costruzione e alla ristrutturazione e anche sussidi per pagare le assicurazioni malattia.

A Mont-Noble, l’idea è stata quella di abbassare i prezzi dei terreni edificabili attrezzati (tra 100 e 120 franchi al metro quadro). Il comune è passato dagli 867 abitanti del 2011 ai 1’064 di quest’anno. 

Quest’ultima strategia è stata utilizzata per la prima volta nel 1993 dal comune di Vernamiège, oggi parte di Mont-Noble. Avendo avuto successo, è stata poi imitata da altri, come Salvan o Leuk.

Gondo, infine, è riuscito ad attirare il centro di calcolo di un’azienda informatica grazie al basso prezzo dell’elettricità e mettendo a disposizione dell’impresa dei locali refrigerati nei vecchi rifugi della protezione civile. 

Meno tasse, non si può

Per contrastare il fenomeno dello spopolamento in Ticino, un deputato al parlamento cantonale aveva proposto delle agevolazioni fiscali per chi decide di abitare nelle zone periferiche. La proposta è stata però bocciata quest’anno dal governo del cantone, secondo il quale la misura sarebbe contraria al principio di uguaglianza e universalità dell’imposizione fiscale.  

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