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Stipendi più alti per rilanciare l’economia

Il presidente dell'Unione sindacale svizzera, Paul Rechsteiner, critica la politica del ministro dell'economia Keystone

L’Unione sindacale svizzera chiede più soldi nella busta paga per tutti e l’innalzamento dei salari minimi. Sarebbe questa l’unica ricetta per rilanciare i consumi.

Criticata inoltre la politica del ministro dell’economia Joseph Deiss, vista come ulteriore freno alla ripresa.

L’autunno delle trattative fra partner sociali si annuncia caldo: l’Unione sindacale svizzera (USS) ha presentato il suo piano d’azione per il rinnovo dei contratti collettivi.

Aumenti dei salari reali del 2-3 per cento e una politica economica anticiclica. Questa è la ricetta dell’USS illustrata mercoledì a Berna per far fronte all’attuale stagnazione economica.

Agire e non reagire

Per l’USS, mantenendo il potere d’acquisto dei lavoratori – eroso dall’aumento del premi dell’assicurazione malattia e dai prelievi per la cassa pensione – e investendo nell’economia si eviterà nel 2004 di aggravare l’attuale situazione sul mercato del lavoro e si porranno le basi per il rilancio economico.

Dure critiche sono state formulate durante la conferenza stampa all’indirizzo dell’attuale ministro dell’economia Joseph Deiss, accusato di non prendere l’economia per le corna, ma di assistere passivamente al degrado della situazione facendo promesse basate su un’ideologia oramai desueta.

Per Paul Rechsteiner, presidente dell’USS, l’atteggiamento di Deiss è economicamente «irresponsabile» e viola la Costituzione federale, che chiede alle autorità di combattere attivamente la disoccupazione, fenomeno in piena espansione secondo il sindacalista: a suo avviso, la cifra di 190 mila senzalavoro dovrebbe essere raggiunta a gennaio 2004.

Lode alla Banca nazionale

Uniche note positive assegnate dall’USS ai poteri pubblici: l’assennata politica monetaria della Banca nazionale, che dall’inizio dell’anno ha contribuito a mantenere il corso del franco a un livello accettabile nei confronti dell’euro, impedendo un eccessivo rincaro, vero spettro per le esportazioni, specialmente per l’industria.

L’USS ha criticato anche gli sgravi fiscali decisi dal Parlamento. Sperare che simili provvedimenti possano portare sollievo all’economia è un’illusione, ha detto il segretario dell’USS Serge Gaillard, giacché saranno le classi più ricche ad avvantaggiarsene. Le ricadute sull’economia saranno a suo parere minime.

Gli sgravi fiscali avranno per contro effetti negativi sulle entrate dei cantoni, che invece di investire taglieranno ancora nei loro bilancio, aggravando l’attuale situazione sul mercato del lavoro. Per questa ragione, secondo Gaillard, diventa importante aumentare i salari reali, e concedere dei bonus d’investimento con i quali la Svizzera ha fatto nel passato buone esperienze.

Salari minimi

Continua inoltre la campagna dei sindacati per innalzare il livello dei salari minimi. In diverse categorie il pieno salario non basta ancora a soddisfare i bisogni primari, affermano i rappresentanti dei lavoratori.

Per questo con le trattative per il rinnovo dei contratti collettivi nel settore alberghiero e della ristorazione, della vendita al dettaglio e dell’edilizia, i sindacati puntano ad un innalzamento significativo dei minimi salariali.

Per gli operai e impiegati qualificati e con esperienza si punta ad un minimo di 4’000 franchi al mese. Per gli altri impiegati si auspicano 3’000 franchi mensili e la compensazione completa del rincaro per mantenere invariata la forza d’acquisto.

Le proposte dei lavoratori sono sul tavolo; adesso, settore per settore, i sindacati dovranno spiegare al padronato la bontà, la necessità e le modalità di finanziamento delle richieste.

Padronato contro richieste forfetarie

E proprio il padronato si è immediatamente fatto sentire, dopo l’annuncio delle richieste sindacali. Secondo l’Unione padronale svizzera non è possibile sedersi al tavolo delle trattative con delle richieste generalizzate preconcette; un aumento del 2% è ritenuto evidentemente troppo.

Un aumento dei salari non è possibile, si afferma, senza un’analisi precisa della situazione del mercato. Il mantenimento della forza d’acquisto non sarebbe un argomento sufficiente per giustificare le richieste.

swissinfo e agenzie

L’Unione sindacale svizzera è composta da 17 organizzazioni settoriali
Rappresenta gli interessi di 390’000 affiliati
Si tratta soprattutto di operai
Poco sindacalizzati sono gli impiegati dei servizi e le classi ben stipendiate

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