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Storia svizzera alla portata di tutti

820 pagine riccamente illustrate per i lemmi da A a Bas. hls

Voluto negli anni 80 per colmare le lacune nella documentazione scientifica sulla storia del paese, il Dizionario Storico della Svizzera pubblica il primo di 12 volumi.

Ma è già in buona parte accessibile al pubblico anche su internet.

Una raccolta di testi, aggiornati secondo le più recenti ricerche storiche, accessibile a un vasto pubblico.

Queste erano le premesse per la realizzazione del Dizionario Storico della Svizzera (DSS), l’opera monumentale che si propone di presentare, in 12 volumi, la storia del paese, rispettivamente della presenza dell’uomo sul territorio dell’attuale confederazione.

Ma per verificare che le premesse fossero rispettate, non era nemmeno necessario aspettare la presentazione alla stampa, giovedì, del primo volume del DSS, che esce simultaneamente nelle tre lingue ufficiali, italiano, tedesco e francese.

Da tempo, infatti, si può accedere ai contenuti del dizionario via internet, dove si possono consultare già parecchi documenti. E dove, grazie alla ricerca alfabetica, si può facilmente accedere ai testi essenziali sui vari argomenti, che riservano un trattamento approfondito a tutte le regioni della Svizzera, indipendentemente dalla loro importanza e secondo una chiave di ripartizione ben precisa.

Altro vantaggio della presenza del DSS su internet: i nuovi articoli possono essere consultati a mano a mano che sono redatti, senza dover aspettare la pubblicazione delle opere cartacee.

Attualmente, sono già 26 mila le voci accessibili via internet, ovvero quante ce ne stanno in ben 9 volumi. Tuttavia, in internet non si possono vedere le numerose illustrazioni, che arricchiscono e completano le edizioni stampate.

La storia svizzera messa a giorno

Una volta completo, il dizionario contemplerà oltre 36 mila lemmi. Corredati da numerose illustrazioni, cartine e diagrammi, i vari articoli e approfondimenti permettono di percorrere i diversi periodi della storia dell’uomo sul territorio svizzero: dai primi insediamenti preistorici fino ai recenti avvenimenti della fine del secolo scorso.

Tuttavia, il DSS riserva un’attenzione particolare ai periodi storici più significativi, in funzione dell’importanza del materiale storico conservato.

Per questo, soltanto un decimo dei contenuti riguardano gli oltre centomila anni dal paleolitico all’inizio del Medio Evo. Mentre ben un quinto dell’opera è riservata al breve periodo dalla prima guerra mondiale ai nostri giorni.

Le voci raccolte nel dizionario sono suddivise in quattro categorie, riguardanti le biografie, le famiglie, la geografia e i temi particolari, come i fenomeni e i concetti storici, le istituzioni e gli avvenimenti. Il tutto spiegato e approfondito con articoli che vanno dalle poche righe di alcuni cenni biografici, alle parecchie pagine di certi articoli di fondo.

Oltre un terzo del DSS è dedicato alle voci biografiche, che presentano la vita e l´opera di importanti personalità attive nei vari ambiti sociali.

Un altro terzo è riservato ai lemmi geografici. Oltre alla storia di comuni e cantoni, in questa categoria vengono trattati anche signorie, baliaggi, castelli e siti archeologici, oltre che le relazioni esterne della Svizzera.

Un decimo del dizionario si occupa poi delle vicende di importanti casate, mentre un quarto dell’opera è riservato alla voci tematiche, nelle quali si dà spazio anche a quei temi di storia europea che hanno un influsso diretto sulla Svizzera.

Un dizionario modernissimo

Il Dizionario Storico della Svizzera non è il primo del genere. Già nei secoli scorsi erano apparse opere lessicografiche che riunivano le conoscenze sulla storia del Paese.

Tra i gli esempi più significativi vanno citate le opere di Hoffmann, del 1677, di von Waldkirch, del 1721 e del celebre studioso Leu, dal 1747 al 1765).

L’ultima raccolta a precedere l’attuale DSS, fu il Dizionario Storico e Biografico della Svizzera, pubblicato da Victor Attinger dal 1921 al 1934.

L’iniziativa attuale nacque nel 1988, con la decisione dell’Accademia svizzera delle scienze morali e della Società svizzera di storia di creare la Fondazione Dizionario Storico della Svizzera, sostenuta e finanziata dalla confederazione.

L’obbiettivo era la pubblicazione di un nuovo dizionario, concepito secondo criteri moderni, che tenesse conto delle ricerche storiche più recenti e, soprattutto, che si rivolgesse a un vasto pubblico.

Per questo, si è anche tenuto conto della recente evoluzione della storiografia, che oggigiorno non si basa più unicamente sullo studio di avvenimenti politici e dei loro protagonisti, ma considera tutti gli aspetti della società. Da qui, la particolare attenzione che il dizionario rivolge all’interazione di processi strutturali e alla vita quotidiana in tutti i ceti sociali.

L’informatica al servizio della storia

Al giorno d’oggi, non sarebbe più immaginabile realizzare un’opera tanto complessa quale il nuovo dizionario, senza l’aiuto dell’informatica.

Per questo, fin dall’inizio, si è fatto ricorso al computer e alla telematica, sia per il concepimento dell’opera e l’allestimento della lista dei lemmi, sia anche per le relazioni con gli autori, i traduttori e consulenti scientifici.

Anche per la preparazione dei testi si usano programmi modernissimi, conformi alle norme internazionali , che consentono di garantire la coerenza del dizionario e di automatizzare la preparazione dei testi per la stampa.

Il DSS è curato da una redazione centrale, che raggruppa una ventina di specialisti, affiancata da un centinaio di consulenti scientifici.

Alla stesura degli articoli partecipano, in tutto, oltre 2’200 autori fra i più qualificati, mentre la traduzione è affidata a una novantina di specialisti.

Il prezzo del primo volume, la cui versione in lingua italiana è pubblicata dall’editore Dadò di Locarno, ammonta a 298 franchi (oppure 248 franchi, in sottoscrizione fino al 30 aprile 2003).

Fabio Mariani, swissinfo

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