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Sui sentieri di Môtiers

A Môtiers, l'arte dilaga per la campagna, sulla strada dipinta da Sabina Lang e Daniel Baumann swissinfo.ch

Natura, magia, arte, una loro miscela o una piacevole passeggiata? Di tutto un po’. A Môtiers, nella Val de Travers, una sessantina d’artisti espongono tra prati e boschi.

Tra un terminale aeroportuale mobile, luci strobo per il letame, piccoli gong senza gong e alberi sussurranti.

Ci sono, finalmente. Da Neuchâtel fino a quassù impiego ancora una buona mezz’ora d’auto. Môtiers, villaggio di circa 800 abitanti, aveva affascinato pure il grande Jean-Jacques Rousseau, che vi aveva soggiornato tra il 1762 e il 1765.

Caldo opprimente. Compensato tuttavia da una gentile atmosfera da provincia decisamente rilassante. Strade semideserte costeggiate da intatti casolari di un paio di secoli fa e da campi coltivati a perdita d’occhio.

Tutto intorno la campagna giurassiana. Nonostante l’esposizione, Môtiers appare un posto molto tranquillo.

Ecco la cassa. Una bancarella con due signore ed alcuni prospetti. Acquisto il biglietto. Oltre a dei sorrisi, ricevo un opuscolo informativo con un paio di frasi su ogni opera esposta e, soprattutto, una mappa. Si rivelerà utilissima per reperire le installazioni più nascoste.

Non ci sono barriere. Non ci sono controlli. Se vuoi, paghi. Altrimenti ti avvii su per il sentiero senza farlo. Ma, ahimé, pure senza mappa.

Caccia al tesoro

Non che grazie al piano del percorso scoverò tutte le installazioni. In effetti, in fase di consuntivo, seduto a prender fiato all’ombra di un possente albero prima di ripartire verso Berna, mi chiedo dove diavolo ho sbagliato. Tre o quattro opere proprio non le ho viste. Eppure il percorso l’ho seguito attentamente…

Ho spesso l’impressione di partecipare ad una specie di corsa d’orientamento. Una caccia al tesoro. In certi casi, addirittura ad un divertente nascondino.

Apprezzo quella che finisco per interpretare come una sfida tra il visitatore, l’artista e la natura.

Insomma, vuoi l’arte? Trovala! Cammina (nel mio caso, sotto il sole cocente di un mezzogiorno d’agosto: suda!), aguzza lo sguardo e goditi il risultato. Che sia, semplicemente, una bella passeggiata nel bosco o un’artistica sorpresa dietro l’angolo di un sentiero, in una grotta o su una parete rocciosa.

Varietà estrema

Gli espositori sono stati invitati ad esprimersi evocando il presente ed il passato della regione, le sue leggende e le preoccupazioni dell’oggi. La varietà delle risposte fornite è davvero notevole.

C’è chi, come Gillian White, dispone delle finestre arrugginite nel verde. Sguardo verso l’esterno? O l’interno? Chi invece traveste un dipinto da scultura per meglio integrarlo nel bosco (Markus Müller).

O chi, come Laurent Goei, fa apparire una gabbia in mezzo al niente. Ci entro, richiudo le sbarre ma, cullato dal rumore del vento e dai cinguettii degli uccelli, non me ne sento troppo minacciato.

Poi c’è chi vuole simulare un atterraggio alieno accanto al villaggio (Silvie Fleury). Qualcuno opta per degli spazi sonori. Così, Geneviève Favre finisce per far urlare e sussurrare gli alberi, mentre Guillaume Arlaud, li prende aritmicamente (e meccanicamente) a martellate. Rumoroso. Ma piuttosto suggestivo.

Numerosi fili conduttori

“Fate quello che faccio e non quello che dico”. Con questa scritta, un nastro segnalatore da cantiere, a strisce bianche e rosse trasversali orna gran parte del percorso. Il filo conduttore ufficiale di Môtiers 2003.

Ma non è l’unico. Ad esempio, costante è la presenza di opere ed installazioni realizzate dagli abitanti del luogo accanto a quelle che formano l’esposizione vera e propria. Oppure le fotografie, sparse qua e là, sulla vita di Sylvestre, il mitico uomo dei boschi.

O infine i continui riferimenti a Jean-Jacques Rousseau. Lungo il sentiero, noto numerose pietre dorate della dimensione di un pugno incastonate per terra. Su ognuna di esse c’è una scritta (“per attirarti”, “per farti vedere”…).

M’informo e scopro che la calligrafia è proprio quella di Rousseau. E anche i versi, mi dicono, sono suoi. Realtà o illusione? Le sorprese non mancano.

swissinfo, Marzio Pescia, Môtiers

Môtiers 2003: quarta edizione dell’esposizione all’aperto dopo quelle del 1985, 1989, 1995;
Circa 3 ore di percorso attorno al villaggio, tra boschi e prati;
Entrata (opzionale) 12 fr;
Aperta fino al 21 settembre;
Môtiers è nella Val de Travers, a 30 km da Neuchâtel.

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