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Svizzera divisa sulla politica d’immigrazione

Keystone

Le proposte governative di restrizioni in materia d'asilo e di stranieri hanno provocato una levata di scudi. Troppo severe per gli uni, non abbastanza per gli altri.

Benché per motivi diametralmente opposti, sinistra e destra si ritrovano d’accordo nel silurare le modifiche delle leggi federali sugli stranieri (LStr) e sull’asilo (LAsi), poste in consultazione dall’esecutivo federale.

Soltanto i partiti liberale radicale (PLR) e popolare democratico (PPD) danno un appoggio di massima ai disegni governativi. Ma, nei dettagli, anche i due partiti di centro-destra formulano qualche riserva.

La ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf ha presentato il disegno preliminare di revisione parziale a poco più di un anno dall’entrata in vigore degli ultimi inasprimenti delle due normative in questione.

Senza nemmeno aspettare l’analisi delle prime esperienze realizzate con queste ultime, la Widmer-Schlumpf, sostenuta dal Consiglio federale, ha deciso di dare il via a un nuovo giro di vite.

L’obiettivo era duplice: opporre un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “per l’espulsione degli stranieri che commettono reati”, promossa dall’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice), e adeguare il diritto elvetico agli sviluppi di quello europeo, in relazione agli accordi di Schengen e Dublino.

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Consultazione

Questo contenuto è stato pubblicato al La consultazione è la procedura attraverso la quale viene richiesto il parere a tutti gli ambienti interessati o toccati da una modifica legislativa. Durante la preparazione di leggi importanti o di progetti di considerevole portata, il Consiglio federale o il Dipartimento incaricato del dossier presentano l’idea ai cantoni, ai partiti, ai comuni e alle varie…

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Finte soluzioni, secondo l’UDC

L’iniziativa dell’UDC chiede l’espulsione degli stranieri che “sono stati condannati con sentenza passata in giudicato per omicidio intenzionale, violenza carnale o un altro grave reato sessuale, per un reato violento quale ad esempio la rapina, per tratta di esseri umani, traffico di stupefacenti o effrazione; o hanno percepito abusivamente prestazioni delle assicurazioni sociali o dell’aiuto sociale”.

In una conferenza stampa nel giorno stesso in cui scadeva la procedura di consultazione, l’UDC ha precisato di non avere la benché minima intenzione di ritirare l’iniziativa. E ciò “nemmeno se i progetti del governo passassero l’esame del parlamento. Cosa su cui nutriamo seri dubbi, considerato l’esito della consultazione”, ha dichiarato il presidente del partito Toni Brunner.

I rappresentanti dell’ex partito di Eveline Widmer-Schlumpf hanno quindi duramente attaccato la ministra e l’intero Consiglio federale. “Il governo non ha palesemente la volontà di risolvere i problemi reali del paese”, ha detto Brunner, definendo le proposte di modifiche “simulacri di soluzioni”. Il controprogetto “è un semplice esercizio alibi”, gli ha fatto eco la vicepresidente Jasmin Hutter.

Il controprogetto governativo prevede che i permessi di soggiorno possono essere revocati sistematicamente in caso di reati gravi puniti con almeno due anni di carcere. Una formulazione giudicata inaccettabile dai democentristi, perché non è imperativa e perché i criteri di espulsione sono “una scelta politica, non devono essere lasciati all’apprezzamento dei giudici”, ha affermato Jasmin Hutter.

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Iniziativa popolare

Questo contenuto è stato pubblicato al L’iniziativa popolare permette ai cittadini di proporre una modifica della Costituzione. Per essere valida, deve essere sottoscritta da almeno 100’000 aventi diritto di voto nello spazio di 18 mesi. Il Parlamento può decidere di accettare direttamente l’iniziativa. Può pure rifiutarla o preparare un controprogetto. In ogni caso viene comunque organizzato un voto popolare. Per essere…

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Scontenti anche i rosso-verdi e i liberali radicali

Il PLR, che ha presentato una propria iniziativa parlamentare, ritiene che la soluzione proposta dal governo rimanga “a metà strada”. A suo avviso, fondarsi sulla scala delle pene per espellere una persona genera insicurezza giuridica. Il partito auspica dunque un elenco chiaro dei reati che comporterebbero un rimpatrio.

Al contrario, per la sinistra sono fuori discussione ulteriori restrizioni: già oggi i cantoni possono espellere i criminali stranieri. Anche la valutazione dell’integrazione lascia scettici socialisti e Verdi. “La considerazione delle conoscenze linguistiche per valutare un’integrazione discrimina le persone poco istruite e gli anziani”, deplorano gli ecologisti.

Il problema dei passatori

Anche sul fronte del diritto d’asilo i democentristi stroncano le proposte di modifiche. La ministra di giustizia e polizia e il governo dovrebbero innanzitutto fare in modo che la legge vigente “sia rigorosamente applicata dai cantoni e dall’Ufficio federale della migrazione”, ha osservato il deputato nazionale Hans Fehr. “Il governo confonde ampiamente cosmetica ed efficacia”, ha detto il vicepresidente Yvan Perrin, lamentando l’assenza di “pene realmente dissuasive per i passatori”.

I passatori, secondo Fehr, trarrebbero invece vantaggio dalla prevista soppressione della possibilità – di cui in media usufruiscono circa 2500 persone all’anno – di depositare le domande d’asilo nelle rappresentanze diplomatiche svizzere all’estero. Infatti, per le persone realmente perseguitate nel proprio paese è sovente molto difficile valicare i confini nazionali, sottolineano i democentristi.

Il rischio di far così cadere i richiedenti l’asilo nelle mani di trafficanti di esseri umani è denunciato anche dalla Caritas, l’Aiuto delle chiese evangeliche e la Federazione delle chiese evangeliche. D’altro canto c’è pure il pericolo di fare aumentare il numero delle persone che verranno in Svizzera per presentare la domanda e che vedranno la loro richiesta bocciata, paventano il PLR e l’UDC. Ad eccezione del PPD, tutti i partiti e le organizzazioni consultati sono contrari a questo cambiamento.

Coalizione umanitaria

Pur sostenendo globalmente le misure proposte, il PPD ritiene che occorra esaminare accuratamente i casi di diserzione. Socialisti, ecologisti, Chiese e organizzazioni d’aiuto ai profughi, stigmatizzano il fatto che il diritto d’asilo elvetico perda sempre più il carattere umanitario.

Più che a combattere gli abusi, in cambiamenti legislativi mirano a scoraggiare ogni richiesta, “senza curarsi della dignità umana”, critica il Partito socialista, mentre i Verdi deplorano che il Consiglio federale “si inginocchi” davanti all’UDC, che “sfrutta il diritto d’asilo e degli stranieri a fini populistici”.

Per contrastare efficacemente questa tendenza, 45 fra organizzazioni e partiti hanno costituito una “Vasta coalizione contro gli inaccettabili inasprimenti legislativi” progettati dal governo. A questa alleanza hanno aderito partiti politici, sindacati, associazioni per la tutela dei diritti umani, la difesa dei diritti dei migranti e per la promozione della pace che hanno elaborato una presa di posizione congiunta.

Nelle 18 pagine di testo particolareggiato esigono l’abbandono dei due progetti di revisione parziale della LStr e della LAsi. Al governo è d’altra parte chiesto di respingere “risolutamente” l’iniziativa popolare dell’UDC.

swissinfo, Sonia Fenazzi con agenzie

Eveline Widmer-Schlumpf, che già nell’aprile del 2008, cento giorni dopo il suo insediamento in governo, aveva annunciato l’intento di combattere fermamente criminalità e abusi nel campo degli stranieri e dell’asilo, lo scorso 15 gennaio ha presentato i suoi piani concreti.

Le bozze preliminari di modifiche delle Leggi federali sugli stranieri e sull’asilo sono state avallate dal governo e sottoposte a consultazione fino al 15 aprile.

Parte delle modifiche costituiscono un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “per l’espulsione degli stranieri che commettono reati”, depositata nel febbraio 2008 con 210’919 firme valide. Le controproposte mirano a rispettare le richieste dell’iniziativa, senza violare la Costituzione federale e il diritto internazionale.

Le proposte sono state motivate anche con la necessità di accelerare la procedura d’asilo e renderla più efficace adattandola all’evoluzione della situazione. Come il resto dell’Europa, la Svizzera è confrontata a un’impennata nell’afflusso di richiedenti l’asilo.

Il numero delle richieste d’asilo nella Confederazione ha registrato un balzo del 53,1% l’anno scorso confronto al 2007. Nei primi tre mesi di quest’anno sono state depositate 4’938 domande, ossia il 21,1% in meno del trimestre precedente, ma il 77,2% in più del pari periodo del 2008.

Legge sull’asilo:

– Obiezione di coscienza e diserzione non danno più diritto allo statuto di rifugiato.

– Attività politiche abusive in Svizzera esercitate da richiedenti l’asilo unicamente allo scopo di avvalersi della condizione di rifugiato sono perseguibili penalmente. Anche chi aiuta i richiedenti l’asilo in tali attività abusive è punibile.

– Le domande possono essere presentate esclusivamente in Svizzera.

Legge sugli stranieri:

– In caso di una decisione di espulsione, la persona interessata deve provare che il suo rimpatrio non è ammissibile.

– Il permesso di domicilio è rilasciato a chi è ben integrato. Una condizione imprescindibile è che conosca almeno una lingua nazionale. Le stesse regole sono applicate per il rilascio del permesso di domicilio al coniuge.

– Il permesso di domicilio può essere revocato allo straniero che è stato condannato a una pena detentiva di almeno due anni o a più pene per un totale di 720 giorni di detenzione o aliquote giornaliere. Può pure essere revocato a
chi dipende dall’aiuto sociale o che ha una persona a carico che dipende dall’aiuto sociale.

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