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Svizzera e Onu: le due visioni di Blocher e Villiger

Villiger (a sinistra) e Blocher durante una pausa del loro duello oratorio Keystone

Al tradizionale raduno all'Albisgüetli dell'UDC zurighese, Christoph Blocher ha ribadito la sua opposizione all'ONU. Il presidente della Confederazione Kaspar Villiger ha denunciato le affermazioni diffamatorie dell'UDC.

Il presidente dell’UDC zurighese si è scagliato contro l’adesione della Svizzera all’ONU, perché “anticostituzionale”. Il consigliere nazionale ha pure messo in guardia contro la «falsa élite» politica ed economica che “non è abbastanza lungimirante e che non si impegna per il bene del paese”.

“Uno Stato piccolo si difende con la neutralità”

La neutralità – ha preteso Blocher di fronte a circa 1300 partecipanti alla 14.ma riunione all’Albisgüetli – è il miglior mezzo di difesa per un piccolo Stato e una adesione alle Nazioni Unite la rimetterebbe in questione. Basti pensare all’arbitrio del diritto di veto che “favorisce le grandi potenze membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”. La Svizzera deve essere aperta al mondo, ma senza farsi legare dalle potenze straniere, ha aggiunto Blocher.

“Per i nostri rappresentanti – ha tuonato il tribuno zurighese -è più facile tenere discorsi sul mondo nel Palazzo di Vetro che pensare a una cassa pensione federale ordinata, a premi delle casse malattia sostenibili, a imposte più basse, a minori spese statali, debiti e disoccupazione nel proprio paese.”

Ma il problema delle elite che non sanno occuparsi con senso di responsabilità dei problemi del paese riguarda anche l’economia e l’esempio della Swissair è fra i «migliori», ha continuato Blocher. A suo parere è ingiustificabile fare ricorso al denaro pubblico per soccorrere un’azienda colata a picco per colpa dei gravi errori commessi dal management.

Il problema dei mandati dei politici nei consigli d’amministrazione

Secondo il presidente dell’UDC zurighese la proprietà privata deve essere difesa da una «falsa elite» economica pronta a riempirsi le tasche anche quando l’azienda va male. In questo senso e la società dovrebbero essere obbligate per legge a rendere noti agli azionisti le entrate finanziarie dei manager e dei consiglieri di amministrazione. Bisognerebbe anche evitare che i politici abbiano troppi mandati nei settori economici perché ciò «corrompe sia la politica che l’economia».

La risposta di Kaspar Villiger

Il presidente della Confederazione Kaspar Villiger era pure presente al raduno e ha ribattuto alle affermazioni giudicate diffamatorie contenute nelle inserzioni del partito di Christoph Blocher contro l’adesione della Svizzera all’ONU. Secondo Villiger, l’epiteto «Heimatmüden» (letteralmente: «stanchi della patria») è «un’insinuazione piuttosto cattiva».

Villiger ha dichiarato di accettare le critiche per il suo schieramento a favore dell’adesione all’ONU. Non può invece tollerare che sia messo in discussione il suo pieno impegno per il paese.

In Svizzera, una nazione variegata, è giusta una discussione accesa ma occorre anche rispetto nei confronti di chi la pensa in modo diverso ma è pure sempre un buon patriota, ha detto il presidente della Confederazione. Il consenso nazionale – ha aggiunto – non deve essere messo in pericolo dal disprezzo di chi ha un’opinione diversa.

“La Svizzera sarebbe meglio protetta dentro l’ONU”

Quello che accade in qualche posto del mondo potrebbe presto succedere anche in Svizzera. Nessun paese è oggi in grado di risolvere autonomamente tutti i problemi. Le Nazioni Unite sono l’unico organismo internazionale che si occupa di far valere i diritti umani, disinnescare i conflitti, vincere la fame e proteggere l’ambiente.

Senza l’ONU, le grandi potenze risolverebbero da sole le questioni globali, il che non gioverebbe «necessariamente sempre» ai paesi più piccoli, ha aggiunto Villiger. Sono i piccoli stati, non i grandi, ad aver bisogno del diritto internazionale garantito dall’ONU, ha concluso il consigliere federale.

swissinfo e agenzie

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