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Svizzera ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Torino

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Della Svizzera, crocevia tra mondo latino e germanico, in Italia piace soprattutto il plurilinguismo e l'apertura culturale verso l'Europa.

Letterature oltre i confini

Quest’anno la Svizzera è insieme alla Catalogna l’ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Torino, che si svolge al Lingotto dal 16 al 20 maggio. Il programma spiega che la Svizzera non è solo la patria di Friedrich Dürrenmatt e Robert Walser, C. G. Jung, Max Frisch e Alberto Giacometti. È anche il Paese dove scrittori ed intellettuali stranieri hanno scelto di vivere, da Hermann Hesse, a Joyce a Stravinsky, Einstein e Canetti, a volte per sfuggire alla repressione di regimi totalitari.

D’altro canto sono tanti anche gli autori svizzeri che hanno scelto di vivere all’estero, magari per motivi di “claustrofobia”. Quelli che sono restati hanno sempre comunque cercato uno sbocco nell’editoria oltre confine, in Germania, Francia e Italia per le dimensioni ridotte del mercato interno.

Fioritura di traduzioni

In Italia da un po’ di tempo le case editrici hanno fatto molte “scoperte” svizzere e hanno pubblicato con successo ad esempio i libri di Martin Suter e le opere del grande viaggiatore ginevrino Nicolas Bouvier, e anche di scrittori più recenti, come Eveline Hasler, Peter Stamm e Zoe Jenny. Con l’autrice di “La stanza del polline” è previsto un incontro alla Fiera venerdì 17 maggio.

Un impulso importante alla conoscenza delle letterature d’oltralpe in Italia l’ha avuta il Ticino. Le Edizioni Casagrande hanno ad esempio pubblicato le ultime opere non ancora tradotte di Max Frisch e Friedrich Dürrenmatt e hanno proposto autori svizzeri finora sconosciuti nella Penisola, come Cécile Ines Loos e Catherine Colomb.

Non bisogna dimenticare poi la letteratura Svizzera che non ha bisogno di traduzione in Italia: oltre all’amatissimo Giorgio Orelli (presente alla fiera di Torino) ci sono anche scrittori svizzeri emigrati in Italia (come Alice Ceresa morta da poco) che avevano avuto successo in Italia e che in Svizzera erano stati praticamente dimenticati. Il suo romanzo “Bambine” è stato recentemente tradotto in tedesco.

Un nutrito programma di convegni, presentazioni e incontri.

Quest’anno la Fiera del Libro Torino è dedicata al Tempo. Era quasi d’obbligo quindi che il Paese degli orologi fosse presente: nel grande stand svizzero, ideato dall’architetto Peter Zumthor, è stata allestita una mostra sul tempo narrato e misurato da orologi e libri d’epoca.

Altri convegni ed eventi previsti in programma: Il tempo del romancio, La Svizzera e il Risorgimento italiano; la tavola rotonda Autori svizzeri in Italia, con gli autori Peter Stamm e Thomas Hürlimann, critici, traduttori ed editori; L’enciclopedia di Dürrenmatt, con Charlotte Kerr Dürrenmatt (moglie dello scrittore).

Bergier in italiano

Altro appuntamento importante, sabato 18 maggio, la tavola rotonda organizzata dall’Università della Svizzera italiana, intitolata “Storia e memoria. La Svizzera, il nazismo e la Seconda guerra mondiale”. Oltre allo storico Jean-François Bergier, responsabile del vastissimo studio sui rapporti tra la Germania nazista e la Svizzera, intervengono sull’argomento gli svizzeri Adolf Muschg (scrittore) e Fulvio Pelli (deputato nazionale) e gli italiani Gian Enrico Rusconi (politologo) e Adriano Prosperi (storico).

Raffaella Rossello

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