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Svizzeri dell’estero… in piazza

Il segretario dell'OSE Rudolf Wyder mentre funge da guida ai nuovi cartelloni swissinfo.ch

Sulla Piazza degli svizzeri dell'estero a Brunnen si trovano 20 nuovi manifesti, con i quali viene presentata la Quinta Svizzera.

Per il presidente dell’OSE Georg Stucki, in patria gli espatriati sono spesso osservati attraverso un ristretto campo visivo.

I bambini si arrampicano sul mostro lacustre che sembra osservarli dalla roccia dietro al parco giochi. Sul cippo che si innalza a un’estremità del prato sulle rive del Lago dei Quattro Cantoni a Brunnen, nel canton Svitto, sta iscritto «Piazza degli svizzeri dell’estero».

Dal prato si può ammirare il Rütli o, girandosi, la catena del Mythen. Un attacchino toglie le ultime bolle d’aria dai manifesti apposti lungo il molo.

«Sapete dove si trova la quinta parte della Svizzera? In tutto il mondo. Oltre 600’000 confederati e confederate vivono all’estero », si legge sul primo cartellone.

Attraverso 20 manifesti, gli svizzeri dell’estero spiegano a chi è rimasto in patria quali sono i motivi che li hanno sedotti nel tentare l’avventura in altri paesi, come vivono il contatto con altre culture, come restano legati alla Confederazione e in che modo fungono da ambasciatori ufficiosi della Svizzera. I cartelloni sono stati inaugurati a metà agosto con una festa.

La SRG dà un cattivo esempio

L’informazione è importante, sottolineano la Fondazione «Piazza degli svizzeri dell’estero» e l’Organizzazione degli svizzeri dell’estero (OSE), promotrici dell’esposizione.

«La nostra presenza all’estero è vista come attraverso il periscopio di un sommergibile, con un ristretto campo di visione», afferma il presidente dell’OSE Georg Stucki, rammaricandosi per il fatto che spesso la forte rete elvetica all’estero sia presa scarsamente in considerazione.

Per i media, gli svizzeri dell’estero non sono un tema interessante, a parte se vi è il sesso in gioco. «Tipico è il comportamento della SRG, che dapprima ha soppresso il servizio radio ad onde corte ed ora vuole anche smantellare il sito internet con le notizie d’attualità dalla Svizzera», spiega Georg Stucki.

Amore, lavoro o intolleranza

I corti testi che si trovano sui cartelloni sono scritti nelle quattro lingue nazionali. Descrivono i motivi dell’emigrazione, in particolare per questioni di cuore o di lavoro. «I vulcanologi svizzeri, ad esempio, in patria non trovano lavoro», illustra il segretario dell’OSE Rudolf Wyder.

Anche nel settore alberghiero, però, gli chef o gli albergatori elvetici sono molto richiesti. Inoltre vi sono persone che sono inviate all’estero per un periodo di tempo più o meno lungo dai loro datori di lavoro.

L’emigrazione ha però anche aspetti meno felici. «Fino al XX secolo, i cantoni e la Confederazione hanno favorito l’espatrio. Non per sfruttare nuovi territori, ma a volte per liberarsi dei poveri e dei marginali», si legge su un cartellone.

Wyder ricorda inoltre quegli uomini che hanno dovuto lasciare la Svizzera a causa delle loro credenze religiose.

Risvegliare le emozioni

«Con queste foto ho cercato di rimanere il più vicino possibile al tema e di enfatizzare il lato emotivo», spiega a swissinfo il grafico Urs Kohli, che ha tradotto in immagini i testi di Myriam Mauerhofer.

A fianco dei testi si possono ammirare ad esempio la Valle della Morte negli Stati Uniti, una splendida baia caraibica, dei sorridenti bambini di una scuola svizzera o un vignaiolo svizzero che vendemmia in Australia.

L’esposizione è costata circa 70’000 franchi ed è stata finanziata da diversi sponsor, tra cui la Confederazione. I manifesti dovrebbero rimanere a Brunnen per circa cinque anni.

Un luogo che continuerà ad essere un punto d’incontro

In un primo tempo per la piazza vi erano altri progetti di risistemazione, tra cui ad esempio un centro disegnato dall’architetto elvetico-francese Cuno Brullman. In mancanza di finanziamenti sufficienti, però, tutti i progetti sono falliti.

La Piazza degli svizzeri dell’estero potrà così continuare ad essere quel punto di incontro tanto amato dalla popolazione di Brunnen e dai suoi visitatori.

Dopo la parte ufficiale dell’inaugurazione dell’esposizione e una volta che tutti gli ospiti sono partiti, sul prato torna la normalità: alcune persone si divertono dando calci a un pallone, mentre nel lago nuotano dei turisti britannici.

Un giovane legge attentamente i nuovi cartelloni. Sì, è del posto, conferma e poi aggiunge: «È positivo che sia stato fatto qualcosa di culturale».

swissinfo, da Brunnen Philippe Kropf
(traduzione ed adattamento di Daniele Mariani)

La Piazza degli svizzeri dell’estero a Brunnen, nel canton Svitto, è stata rimessa a nuovo.
Venti nuovi cartelloni spiegano cosa rappresenta la Quinta Svizzera.
In particolare narrano perché dei cittadini e delle cittadine svizzere sono emigrate, come vivono nel loro nuovo paese e quali sono i rapporti con la patria.

La Piazza degli svizzeri dell’estero di Brunnen è stata inagurata nel 1991, in occasione delle celebrazioni del 700° anniversario della Confederazione.

Il 1° agosto dell’anno del Giubileo, il Consiglio federale ha accolto su questa piazza 1’000 svizzeri dell’estero.

La Piazza appartiene alla Fondazione Piazza degli svizzeri dell’estero.

La Piazza si trova su una sorta di penisola di 5’000 metri quadrati sul Lago dei Quattro Cantoni ed è il punto d’arrivo della Via Svizzera.

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