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Svizzero arrestato in Germania, confermato spionaggio

La sede del Servizio delle attività informative della Confederazione a Berna KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Lo svizzero 54enne arrestato venerdì scorso a Francoforte per presunto spionaggio è sospettato di aver spiato il fisco tedesco per conto del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).

Secondo il mandato d’arresto tedesco l’uomo era alla ricerca di dati dati su diversi ispettori del fisco. Media in Germania e in Svizzera hanno pubblicato oggi estratti dei documenti delle autorità inquirenti tedesche che l’ats ha potuto consultare.

In base al mandato d’arresto, l’incarico del 54enne consisteva in un primo tempo nel completare una lista contenente dati personali di ispettori del fisco del Land del Nord Reno Westfalia di cui il SIC era in possesso ma che presentava lacune. I contatti tra l’uomo e il Servizio delle attività informative della Confederazione sarebbero avvenuti attraverso un cellulare con scheda prepagata della Coop messo a disposizione dell’uomo dal SIC.

Le informazioni carpite dall’agente hanno permesso alle autorità elvetiche di identificare e perseguire penalmente funzionari che si occupavano dell’acquisizione di CD contenenti dati bancari di presunti evasori del fisco tedesco.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) indaga da diversi anni nei confronti di ispettori del Nord Reno Westfalia per spionaggio economico e violazione del segreto bancario. Mandati d’arresto sono stati emessi contro tre ispettori del fisco tedesco.

Inoltre gli inquirenti tedeschi rimproverano allo svizzero arrestato di avere piazzato, con l’aiuto di un complice, una talpa nella divisione amministrativa nel corso della raccolta di informazioni su incarico del SIC. L’infiltrato doveva ricavare ulteriori informazioni sul modo di procedere delle autorità tedesche riguardo all’acquisto di CD con dati fiscali di presunti evasori.

In base a quanto scrivono gli inquirenti tedeschi, all’agente svizzero è stato accordato dal SIC un onorario di complessivamente 90’000 euro. L’uomo avrebbe già ricevuto due tranche da 30’000 euro ciascuna. Inoltre il 54enne – secondo il documento del procuratore – avrebbe incassato 3000 franchi in contanti al mese per un periodo indeterminato.

Il Ministero pubblico tedesco di Karlsruhe, non ha voluto commentare gli estratti pubblicati del mandato d’arresto. Comunicazioni seguiranno alla trasmissione dell’atto d’accusa, ha detto un portavoce all’ats, aggiungendo che la procedura potrà durare ancora diversi mesi.

Le autorità elvetiche non hanno finora detto se il SIC sia il mandante dello svizzero arrestato. La consigliera nazionale Corina Eichenberger (PLR/AG), vicepresidente della della Delegazione delle commissioni della gestione (DelCG), organo parlamentare di controllo sui servizi segreti, ha però confermato informazioni in tal senso ieri.

Il controspionaggio fa parte dei mandati del SIC, ha detto Eichenberger. La parlamentare non vede alcuna ragione di dubitare “che il SIC abbia agito correttamente”.

La DelCG ha oggi tenuto una seduta straordinaria durante la quale ha esaminato informazioni esistenti e ascoltato rappresentanti del SIC e del MPC. Dalle indicazioni ricevute – indica un comunicato odierno della DelCG – è risultato che la Procura federale non ha trasmesso alle autorità tedesche documenti relativi a procedimenti penali in Svizzera.

La DelCG ha deciso oggi di proseguire i lavori per essere in grado di procedere in qualità di organo parlamentare competente di alta sorveglianza a una valutazione finale. Una più ampia informazione al pubblico non è al momento prevista, precisa la nota.

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