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Svolta epocale in Yugoslavia, anche la Svizzera spera in una transizione pacifica

Vojislav Kostunica si rivolge al popolo yugoslavo dopo la presa del parlamento da parte dei manifestanti Keystone

La presa del parlamento da parte dei dimostranti, giovedì a Belgrado, e la proclamazione di Kostunica presidente sono stati seguiti con attenzione anche dal parlamento svizzero. Nel clip audio, la presa di posizione del ministro degli esteri Deiss.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 ottobre 2000 - 11:24

Dopo 13 anni di potere, giovedì sembra dunque crollato il regime di Slobodan Milosevic. Le migliaia di persone, che hanno occupato le istituzioni di Belgrado, hanno proclamato il leader dell'opposizione democratica serba Kostunica nuovo presidente della Yugoslavia.·

Sui rapidissimi sviluppi della situazione si è espresso anche il ministro degli esteri svizzero, Joseph Deiss. ll consigliere federale si è fatto interprete della profonda preoccupazione del nostro Paese, per l'evoluzione della situazione in Yugoslavia.

Per Deiss, il popolo yugoslavo ha chiaramente espresso la sua scelta e il presidente Milosevic deve quindi trarne le dovute conseguenze, facendo posto a un cambiamento demcratico e senza violenza.

Con un misto di speranza e preoccupazione, anche le due Camere del parlamento federale svizzero hanno appreso degli eventi in corso nella Repubblica di Jugoslavia. Durante l'ultima giornata di dibattimenti, conclusasi venerdì mattina con le votazioni finali, i presidenti dei due rami del parlamento hanno espresso la loro simpatia al popolo jugoslavo e assicurato il sostegno della Svizzera al paese balcanico sulla via della democrazia e della libertà.

Un decennio di spinte verso la «vera» democrazia si sta finalmente concretizzando, ha affermato il presidente del Consiglio nazionale Hans Peter Seiler. A nome della Camera che rappresenta, ha dichiarato di sperare in un cambiamento incruento.

Parole simili sono state indirizzate da Carlo Schmid, a nome della Camera dei cantoni, dopo le votazioni finali. «Speriamo - ha detto - che la Jugoslavia possa presto diventare una repubblica libera in Europa e che grazie a ciò l'intera regione possa sperare in un futuro di pace».


Giovedì, l'Alta Corte di Belgrado aveva annullato il primo turno delle presidenziali del 24 settembre, che aveva consacrato la vittoria del candidato dell'opposizione, Kostunica. Una decisione che ha scatenato la protesta popolare, sfociata con l'occupazione del parlamento e della televisione di stato da parte dei dimostranti e la proclamazione di Kostunica alla presidenza.

swissinfo e agenzie

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