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Svolta strategica per ABB

Dormann lava i panni in pubblico, proponendo una correzione all'espansione degli anni passati Keystone

Nuovi orientamenti per il gruppo elvetico-svedese: energia e automazione saranno i pezzi forti, per superare errori e difficoltà del passato. Rientrata la richiesta di verifiche speciali.

Il nuovo presidente di ABB ha annunciato martedì un riorientamento del gruppo sull’energia e l’automazione, a scapito di attività non strategiche che saranno cedute.

Rivolgendosi a Zurigo a 2’200 azionisti del gruppo elvetico-svedese, Jürgen Dormann ha detto che ABB ha realizzato in passato un numero eccessivo di acquisizioni, senza riuscire a integrarle nella sua struttura aziendale. Pur attribuendo agli ex direttori generali Percy Barnevik e Goran Lindahl il merito di aver contribuito alla crescita del gruppo, Dormann ha affermato che sono stati commessi errori evidenti.

Ricalibrare le forze

«Per troppo tempo, poteri eccessivi sono stati concentrati nelle mani di un solo uomo», ha dichiarato facendo riferimento a Percy Barnevik, l’unico dirigente che è riuscito a controllare una «federazione di un migliaio di aziende». Parlando di Lindahl, il presidente di ABB ha indicato che ha avuto ambizioni troppo grandi, quando ha voluto trasformare la cultura aziendale, trasformazione che numerosi impiegati non hanno capito.

Non è mancato un accenno alle prestazioni pensionistiche milionarie a favore dei manager, che hanno di recente suscitato un vero e proprio scandalo. “Si tratta non solo di una questione di soldi, ma anche di cultura aziendale”, ha detto Dormann, assicurando che l’attuale direzione e il consiglio di amministrazione hanno intrapreso tutti i passi necessari per garantire la massima trasparenza.

Il CEO di ABB Jörgen Centerman ha indicato dal canto suo che il gruppo si trova in una situazione finanziaria delicata, ma si è detto fiducioso: l’azienda saprà reperire le necessarie liquidità. Sul mercato vi è penuria di possibilità di finanziamento a breve termine: ciò vale soprattutto per le aziende – come la ABB – che utilizzano Commercial Paper. «Siamo convinti”, ha detto Centerman, “che riusciremo a superare questa fase con i nostri mezzi liquidi, con il cash flow ricavato dalla vendita di alcuni settori commerciali e con i crediti bancari esistenti”.

ABB dispone peraltro di opportunità di finanziamento sul lungo periodo, quali l’emissione di prestiti. L’obiettivo del management è di ridurre la quota dei debiti a breve scadenze dal 50 al 30 per cento dell’indebitamento globale.

Nessuna verifica speciale

ABB, contrariamente a Swissair, non subirà una verifica speciale: l’avvocato Hans-Jacob Heitz, rappresentante dei piccoli azionisti, all’ultimo momento ha infatti rinunciato a presentare una richiesta in questo senso, “per dare un’ultima chance ai dirigenti”.

Heitz ha comunque rivolto tutta una serie di domande, in particolare sull’esigua quota di fondi propri di ABB, pari al 6,2 per cento della somma di bilancio. Gli è stato risposto che ABB dispone di una garanzia di credito di 3 miliardi di dollari (5 miliardi di franchi) concessa da un consorzio bancario per fronteggiare eventuali crisi di liquidità.

Pur rinunciando alla verifica speciale, il rappresentante dei piccoli azionisti si è riservato la facoltà di convocare un’assemblea straordinaria, qualora il management non dovesse mantenere le promesse fatte.

swissinfo e agenzie

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