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Swatch: sulla crisi Nick Hayek è ottimista

Swatch Group non vuole sentire parlare di crisi: per il presidente della direzione Nick Hayek gli scenari catastrofici tratteggiati da più parti per i primi due mesi del 2009 non hanno trovato alcuna conferma.

«Per Swatch l’anno in corso comporta più chance che rischi: siamo ancora molto ottimisti», ha affermato mercoledì il figlio del fondatore della società, Nicolas Hayek, in una conferenza stampa a Ginevra.

In gennaio e febbraio Swatch ha potuto costatare una tendenza positiva su tutti i mercati importanti: in questo senso l’indicatore è rappresentato dalle vendite nei negozi propri, che rispetto allo stesso periodo del 2008 sono cresciute del 4,3%.

Sebbene diversi commercianti indipendenti di orologi abbiano revocato i loro ordini non è possibile pensare che la situazione sia radicalmente diversa, sostiene Hayek. Un calo significativo è stato osservato sui mercati americano, spagnolo e giapponese, ma queste non sono le principali piazze di smercio di Swatch Group, ha osservato l’imprenditore.

Considerato questo quadro economico il gruppo non ha preparato piani per tagliare l’organico o introdurre il lavoro ridotto. In tutto il conglomerato Swatch vi sono solo tre ditte che hanno introdotto la disoccupazione parziale e una di queste alla fine di marzo tornerà a marciare a pieno regime.

Nonostante il suo ottimismo Hayek si è però rifiutato di avanzare previsioni concrete per l’anno in corso: la grossa incognita sono i cambi, fortemente variabili, ha spiegato. Swatch sta però lavorando per superare il giro d’affari record di 5,7 miliardi di franchi realizzato l’anno scorso (dato già comunicato in gennaio). L’utile del gruppo – è emerso una settimana fa – ha raggiunto gli 828 milioni, il secondo miglior risultato

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