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Swiss Life: ricadute politiche

Gerold Bührer è rimasto alla presidenza del PLR soltanto per un anno e mezzo Keystone Archive

La crisi della Rentenanstalt/Swiss Life ha fatto cadere una nuova testa: Gerold Bührer abbandona la presidenza del Partito liberale radicale.

Membro del consiglio di amministrazione della compagnia di assicurazioni, Bührer era diventato un “peso” per il suo partito.

La grave crisi della Rentenanstalt/Swiss Life sconfina nel mondo politico, provocando una vittima illustre: Gerold Bührer, membro del consiglio di amministrazione della compagnia di assicurazioni, è stato costretto a rinunciare alla carica di presidente del Partito liberale radicale (PLR).

Poche ore prima, la Rentenanstalt aveva comunicato le dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione, Roland Chlapowski. Assieme ad altri manager della compagnia zurighese, Chlapowski è accusato di aver incassato importi milionari, provenienti da una società finanziaria appositamente costituita per arrotondare i salari della dirigenza.

Nello stesso periodo, la Rentenanstalt è sprofondata in una crisi finanziaria senza precedenti nella sua storia secolare. Una crisi dovuta soprattutto a problemi di gestione e ad una campagna poco riuscita di acquisizioni che hanno consumato le riserve finanziarie, fatto crollare il titolo in borsa e portato alla soppressione di migliaia di posti di lavoro.

Un incarico di breve durata

Le pressioni su Gerold Bührer si erano rafforzate notevolmente negli ultimi giorni. Il suo duplice mandato tra politica ed economia rischiava di pesare negativamente sull’immagine del PLR, in vista anche della campagna per le elezioni federali dell’anno prossimo.

Dopo aver iniziato la sua carriera politica nel parlamento del canton Sciaffusa, il 54enne Bührer è entrato in Consiglio nazionale nel 1991. Il 7 aprile del 2001 è stato eletto alla presidenza del PLR, quale successore del dimissionario Franz Steinegger.

La sua è stata quindi una breve parentesi alla guida della forza politica di governo che, da alcuni anni, sta conoscendo una fase di regressione a livello federale e cantonale. Lo stesso Bührer si era fissato quale priorità di bloccare l’emorragia di voti del suo partito, senza tuttavia riuscirvi.

La presidenza del PLR verrà assunta ad interim dalla consigliera agli Stati vodese, Christiane Langenberger. L’elezione del nuovo presidente dovrebbe aver luogo entro l’11 gennaio del 2003.

Un uomo dell’economia

Considerato un rappresentante dell’ala destra del PLR, vicina al mondo economico, Bührer si è visto quindi costretto a scegliere tra impegno politico e attività economiche. Gia sin dall’inizio della sua presidenza, il radicale sciaffusano aveva d’altronde dovuto difendere il suo partito dalle critiche sugli “eccessivi” legami politici ed economici.

Il PLR si era infatti trovato la centro della tempesta scoppiata in relazione al tracollo della Swissair. Numerosi esponenti politici radicali erano alle redini della compagnia nazionale negli ultimi anni di gestione che hanno portato al grounding dell’ottobre 2001.

Recentemente, lo stesso Bührer aveva criticato la mancanza di trasparenza in merito ai redditi dei dirigenti aziendali, in relazione tra l’altro al caso ABB. Aveva pure attaccato il finanziere Martin Ebner, accusandolo di aver compiuto operazioni finanziarie rischiose al solo scopo di accrescere rapidamente i suoi proventi.

Il presidente dimissionario del PLR ha annunciato di voler rimanere in seno al consiglio di amministrazione della Rentenanstalt, di cui è membro dal 2000, per contribuire a risolvere i problemi della compagnia. Bührer è inoltre amministratore di numerose altre società svizzere.

La crisi Rentenanstalt

Rentenanstalt/Swiss Life, la maggiore compagnia svizzera di assicurazioni sulla vita, è finita di recente al centro di polemiche sempre più roventi. Dapprima sono venuti alla luce una serie di errori contabili, poi la vicenda della «Long Term Strategy» (LTS), una società finanziaria costituita dai manager della Rentananstalt che ha permesso loro di conseguire guadagni milionari in circostanze ancora da chiarire.

Questi fatti hanno attirato pesanti critiche nei confronti della direzione e del consiglio di amministrazione. La magistratura zurighese a inoltre deciso di avviare un’inchiesta preliminare.

La crisi finanziaria della compagnia ha sfiduciato gli investitori, facendo precipitare il titolo che, nel giro di un anno, è passato da circa 1’500 a poco più di 150 franchi. La Rentenanstalt ha accusato nel 2001 un pesante crollo dei risultati annuali e nel primo semestre del 2002 ha chiuso i conti con una perdita netta di 578 milioni di franchi.

Le difficoltà della Swiss Life avevano portato ad una serie di cambiamenti ai vertici dall’inizio di quest’anno, come pure ad un nuovo piano di ristrutturazione che prevede la soppressione di altre migliaia di posti di lavoro.

L’immagine della compagnia è stata offuscata anche dalle pressioni che ha esercitato sul Consiglio federale, allo scopo di ottenere una riduzione del tasso di remunerazione dei fondi pensionistici. Questo tasso passerà in futuro dal 4 al 3,25 %, provocando una riduzione di numerose rendite del secondo pilastro versate dalle casse pensioni.

Armando Mombelli, swissinfo

Nato nel 1948 a Hofen (SH), Gerold Bührer si è laureato in scienze economiche e ha iniziato la sua carriera politica nel parlamento cantonale sciaffusano.

Nel 1991 è stato eletto in Consiglio nazionale e nel 2001 alla presidenza del Partito liberale radicale.

Membro del consiglio di amministrazione della Rentenanstalt (dal 2000) e di diverse altre società, è attivo da due anni quale consulente economico indipendente.

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