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Swiss non crede a uno sciopero

Un'interruzione di lavoro dei piloti potrebbe bloccare a terra gli aerei di Swiss Keystone

Per il capo del personale della compagnia aerea, una tale manifestazione di protesta minaccerebbe direttamente l'esistenza della compagnia.

Esprimendosi dalla colonne della «Basler Zeitung» in edicola sabato, il capo del personale di Swiss, Kurt Renggli non crede che si giungerà ad uno sciopero dei piloti. Essi sanno, ha precisato, che in tal caso la neonata compagnia di bandiera rischia di essere messa in ginocchio.

La minaccia dello sciopero viene dagli ex piloti di Crossair: lo scoglio è rappresentato in particolare dal principio della «cerniera lampo». I piloti vogliono che il rischio di licenziamento sia ripartito equamente fra i piloti ex Crossair e quelli ex Swissair mentre Swiss non vuole prendere impegni in questo senso.

Swiss fiduciosa in una soluzione della vertenza

L’83 per cento dei piloti di Swiss ha accettato il contratto collettivo di lavoro, benché esso preveda importanti decurtazioni di salario. Gli ex piloti Crossair confluiti nella nuova compagnia aerea, ha affermato Renngli al quotidiano, temono tagli ancor più importanti nel loro caso. Swiss crede comunque che si giungerà ad una soluzione della vertenza.

Circa il futuro della compagnia, Renggli si è detto ottimista: finora le prenotazioni sono superiori al previsto come anche i risultati.

Sostegno ai piloti stranieri

Frattanto il sindacato Swiss Pilots (ex CCP dei piloti della Corssair) ha presentato una petizione in favore dei piloti stranieri dell’ex-compagnia aerea. In tal modo, il sindacato vuole sostenere 33 piloti il cui contratto non è stato prolungato, dopo il fallimento della Swissair.

Il testo, appoggiato da 817 firme, chiede alle camer federali di intervenire presso le autorità competenti, perché trasformino il permesso di lavoro annuale di questi piloti in un’autorizzazione di soggiorno illimitato in Svizzera.

swissinfo e agenzie

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