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Swisscom deve poter espandersi all’estero

Secondo Jens Alder il divieto di espansione all'estero rischia di compromettere anche le attività in Svizzera di Swisscom Keystone

L'operatore telefonico ha subito "danni significativi" in seguito al divieto di espansione all'estero imposto dal governo svizzero, ha dichiarato Jens Alder a swissinfo.

Secondo il direttore esecutivo di Swisscom, occorre ora stabilire rapporti chiari tra la società telefonica e la Confederazione, che detiene il 66% del capitale azionario.

La direzione di Swisscom ha annunciato lunedì di aver posto fine alle trattative avviate per l’acquisto della compagnia irlandese Eircom.

L’annuncio fa seguito alla decisione del governo svizzero di privatizzare il principale operatore telefonico nazionale e di impedire a Swisscom qualsiasi grande acquisizione all’estero.

I dirigenti dell’operatore telefonico hanno comunicato di voler adeguarsi alle direttive del governo, da cui si attendono tuttavia, a breve termine, una chiara strategia in merito al processo di privatizzazione.

Il Consiglio federale dovrebbe presentare già il prossimo 21 dicembre i suoi obbiettivi strategici per Swisscom, relativi al periodo 2006 – 2009.

swissinfo: Quali conseguenze ha avuto per Swisscom la decisione del governo svizzero?

Jens Alder: Abbiamo subito “danni significativi” in questi giorni per quanto concerne soprattutto la nostra credibilità di partner nei negoziati in corso.

swissinfo: In che misura è importante per Swisscom di poter accedere ulteriormente al mercato estero?

J.A.: Dobbiamo investire all’estero nei prossimi quattro anni, allo scopo di rafforzare la nostra crescita e sostenere le nostre attività anche in Svizzera. La crisi a cui dobbiamo far fronte ora risulta proprio dal fatto che non abbiamo potuto attuare questa strategia.

Se il divieto di espansione dovesse sussistere per i prossimi 4 anni, ne risulterebbe minacciata la nostra stessa posizione in Svizzera.

swissinfo: c’è il pericolo che Swisscom possa perdere terreno rispetto alla concorrenza?

J.A.: Non v’è dubbio che, nel contesto internazionale, Swisscom ha perso terreno poiché in Europa ci sono altre compagnie con una politica volta alle acquisizioni e, di conseguenza, destinate a crescere.

Swisscom ha inoltre perso un’opportunità sulla quale stava lavorando da più di un anno, ossia l’acquisizione di Eircom.

swissinfo: Politici ed imprenditori possono collaborare in questa azienda?

J.A.: Ciò di cui abbiamo bisogno è molta chiarezza sui processi decisionali che possono influenzare le nostre strategie aziendali. Processi che hanno poi un impatto sugli interessi, per esempio, degli azionisti.

La legge sulle telecomunicazioni sancisce che il governo stabilisce su quattro anni gli obiettivi strategici da raggiungere. Per coincidenza i termini scadono proprio alla fine di quest’anno e quelli nuovi sono in fase di discussione.

Si tratterà di definire, per esempio, se saranno ammessi investimenti in compagnie straniere.

swissinfo: Lei ha non ha mancato di criticare le “osservazioni infondate” formulate recentemente dal governo. Può essere più preciso?

J.A.: Siamo profondamente convinti che la strategia finora adottata è stata la migliore, tanto per la compagnia stessa, quanto per gli azionisti. Qualsiasi critica che ci viene rivolta deve però essere suffragata da argomenti, e non essere formulata tanto per il gusto di criticare.

Se qualcuno afferma che l’azienda delle telecomunicazioni non è una buona azienda a lungo termine, non posso non reagire e affermare, al contrario, che si tratta di un’azienda altamente attrattiva.

Non c’è dubbio che siamo attivi in un settore stracolmo di sfide, ma abbiamo dei piani, delle strategie che stiamo portando avanti per garantire l’esistenza e il futuro dell’azienda.

swissinfo: E’ stato vicino alle dimissioni?

J.A.: Non sarò certo io a confidare alla stampa e a rendere pubblico che cosa ho pensato in queste due settimane. Una cosa mi è molto chiara: il mio senso di responsabilità mi impone di stare alla guida fino a quando non sarà definito un nuovo corso. Chi vivrà, saprà.

swissinfo, intervista di Matthew Allen

Lo scorso 24 novembre, il governo svizzero ha comunicato l’intenzione di vendere il pacchetto di titoli di Swisscom in mano alla Confederazione, pari al 66% del capitale azionario.
Il giorno seguente, il Consiglio federale ha annunciato di voler vietare alla direzione dell’operatore telefonico qualsiasi nuova acquisizione all’estero.
Swisscom stava trattando da alcune settimane per l’acquisto della compagnia telefonica irlandese Eircom.
Il governo svizzero dovrebbe presentare il prossimo 21 dicembre le sue scelte strategiche per Swisscom, valide per i prossimi 4 anni.

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