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Swissmetal ancora in fase di ristrutturazione

Sul sito di Dornach sono concentrate tutte le attività di trasformazione dei metalli a caldo Keystone

Il gruppo metallurgico continua la sua ristrutturazione ma guarda anche all'Asia, dove vorrebbe aprire un nuovo sito. Prevede inoltre un aumento del capitale proprio.

I risultati del 2006, che saranno presentati all’assemblea annuale degli azionisti di mercoledì, sono eccellenti. Ma alla fabbrica di Reconvilier, nel Giura bernese, ancora si temono licenziamenti.

“Lo sciopero a Reconvilier e le sue conseguenze hanno avuto un effetto negativo sul fatturato”, scrive Swissmetal nel comunicato che accompagna l’invito all’assemblea generale degli azionisti.

Dai conti del 2006 che saranno sottoposti al voto dell’assemblea generale si nota tuttavia che l’impatto della protesta di 37 giorni degli operai della Boillat è limitato: il gruppo ha infatti registrato un aumento dell’80% del proprio fatturato, a 357 milioni di franchi, mentre l’utile netto è progredito del 39% a 4,6 milioni.

Queste cifre si spiegano in gran parte con l’integrazione della società tedesca Busch-Jaeger, acquistata nel febbraio del 2006. Ma vi hanno contribuito anche la congiuntura favorevole e l’avanzamento della fase di ristrutturazione del gruppo in Svizzera.

Alla fine dello scorso anno, Swissmetal ha inoltre acquisito la società di distribuzione statunitense Avins Industrial Product, che aprirà altre filiali in diversi paesi per fare fronte all’insieme delle attività di vendita e di distribuzione dei prodotti della ditta elvetica.

Una tendenza positiva che sembra confermarsi nel primo trimestre del 2007, anche se il costante aumento del prezzo del rame – materia prima utilizzata dal gruppo – crea qualche preoccupazione.

Rischi di nuovi licenziamenti

Per razionalizzare la propria produzione, Swissmetal sta per metterre in funzione una nuova pressa meccanica a Dornach, nel canton Soletta, dove ha ormai concentrato tutte le attività di trasformazione dei metalli a caldo.

Inizialmente questa razionalizzazione del lavoro avrebbe dovuto implicare la soppressione di 150 impieghi. Ma, alla fine del mese d’aprile, il direttore del gruppo Martin Hellweg ha annunciato che il fatturato potrebbe essere ritoccato al ribasso ed ha ribadito il suo desiderio di finalizzare un piano sociale per le persone implicate.

Un annuncio che non ha certo calmato le acque fra gli impiegati di Reconvilier, nel Giura bernese. Malgrado due scioperi, l’ex fabbrica Boillat è stata declassata a semplice sito di rifinitura ed ancora teme di non potere conservare integralmente il personale che le resta.

Migliorare l’efficacia

Swissmetal vuole migliorare il proprio rendimento. Obiettivo: triplicare le vendite entro il 2010. Per riuscirci la direzione afferma di volere “migliorare la cultura d’impresa”, incitando in particolare i quadri a reinvestire parte del loro salario in azioni del gruppo, in modo da “orientare la loro motivazione verso obiettivi a lungo termine”.

Fra questi obiettivi, Swissmetal annovera l’apertura di un nuovo sito di produzione in Asia, dove realizza un terzo delle sue vendite. Il gruppo ha già esaminato varie possibilità in tal senso, ma ancora non ha trovato una soluzione soddisfacente.

Come spiegato recentemente dal presidente del consiglio di amministrazione Friedrich Sauerländer al quotidiano “Le Temps”, in questo ambito “vista l’importanza dell’investimento occorre una prudenza particolare”.

Non in vendita…per ora

Nell’attesa, Swissmetal proporrà ai suoi azionisti un aumento di capitale di un che sarà di 22,5 milioni di franchi al massimo e che sarà ottenuto attraverso l’emissione di non più di 2,5 milioni di azioni al portatore.

Riguardo alle voci di un’eventuale vendita, che circolano da un po’ di tempo alla Borsa svizzera, Friedrich Sauerländer sottolinea che “Swissmetal è una società quotata” e che quindi una simile possibilità non può mai essere esclusa, anche se per il momento “non è in programma”.

“Se dovesse farsi avanti un partner strategico”, afferma tuttavia il presidente del gruppo, “ci chiederemmo se la logica industriale permette una collaborazione costruttiva”.

swissinfo, Marc-André Miserez
Traduzione, Anna Passera

Swissmetal fabbrica prodotti di alta qualità in metallo per diversi settori industriali: elettronica, telecomunicazioni, aviazione, trasporti, orologeria e settore medico.

Il gruppo offre attualmente 843 posti di lavoro a tempo pieno sui siti di Dornach (canton Soletta), Reconvilier (Giura bernese) e Lüdenscheid (Germania). Di questi impieghi, almeno 150 saranno soppressi.

Nel novembre del 2004 e in gennaio-febbraio del 2006, gli operai del sito di Reconvilier hanno incrociato le braccia rispettivamente per 10 e 37 giorni, per protestare contro il licenziamento del loro direttore e le ristrutturazioni annunciate dal gruppo.

Bilancio: 112 licenziamenti, fra cui quelli di 21 quadri che avevano sostenuto lo sciopero. Da allora, circa un terzo delle persone licenziate sono state reintegrate nel gruppo e la direzione ritiene che la situazione a Reconvilier si sia ormai normalizzata. Un’opinione che non è però condivisa da parecchi operai della ex-Boillat, che ancora temono ulteriori licenziamenti.

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