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Swissmetal minaccia di chiudere la Boillat

Per Martin Hellweg lo sciopero della Boillat è già costato da 2 a 4 milioni di franchi a Swissmetal Keystone

In caso di nuovo sciopero, il presidente della direzione di Swissmetal Martin Hellweg minaccia di smantellare lo stabilimento di Reconvilier, nel Giura bernese.

Lunedì il personale della Boillat è chiamato a pronunciarsi su una soluzione di compromesso elaborata da un esperto indipendente, approvata dalla direzione e dal sindacato Unia.

In un’intervista pubblicata dal giornale domenicale SonntagsZeitung, il presidente della direzione di Swissmetal Martin Hellweg ha messo nuovamente in guardia i dipendenti della fabbrica di Reconvilier, nel Giura bernese.

Chi tra gli operai dovesse nuovamente incrociare le braccia, sarebbe licenziato in tronco e la produzione alla Boillat verrebbe interrotta.

Nel caso di un terzo sciopero, lo stabilimento di Reconvilier verrebbe conservato soltanto come base logistica. Degli attuali 200 posti di lavoro ne resterebbero soltanto 20, ha sottolineato Martin Hellweg.

Proposte di mediazione

Il presidente della direzione di Swissmetal si è espresso in questo modo alla vigilia della decisione del personale del sito di Reconvilier sul rapporto di Jürg Müller.

L’esperto indipendente era stato incaricato in aprile dal mediatore Rolf Bloch di presentare delle proposte per trovare una via d’uscita al conflitto che oppone dal gennaio scorso i dipendenti della Boillat e la direzione di Swissmetal.

In base a tali proposte, Reconvilier dovrebbe poter conservare una fonderia ancora per alcuni anni. Nel dicembre del 2005, la direzione di Swissmetal aveva infatti annunciato la chiusura della fonderia della Boillat e la concentrazione di queste attività presso il sito di Dornach, nel canton Soletta.

Per quanto concerne invece il personale, il rapporto di Jürg Müller prevede la riassunzione di solo 35 dei 111 dipendenti licenziati nel marzo scorso. Verrebbe inoltre nuovamente impiegati 11 dei 21 quadri dirigenti che hanno perso il posto di lavoro negli ultimi mesi.

Commissione del personale contraria

La commissione del personale propone di respingere la proposte dell’esperto indipendente, rese note giovedì scorso.

Il sindacato Unia, che ha partecipato negli ultimi mesi ai negoziati, e la direzione di Swissmetal hanno invece espresso giudizi sostanzialmente positivi sul rapporto redatto da Jürg Müller.

Indipendentemente dalla decisione che sarà presa dal personale, Swissmetal concretizzerà le proposte del mediatore, ha dichiarato Martin Hellweg.

Secondo il presidente della direzione di Swissmetal, questo braccio di ferro lascerà dietro di se soltanto dei perdenti. L’ultimo sciopero è già costato da 2 a 4 milioni di franchi all’azienda.

swissinfo

Swissmetal fabbrica prodotti di alta qualità in metallo per diversi settori industiali: elettronica, telecomunicazioni, aviazione, trasporti e orologeria.

La direzione ha annunciato alla fine del 2005 di voler chiudere la fonderia di Reconvilier (Giura bernese), trasferendo le attività al sito di Dornach, nel canton Soletta.

La produzione allo stabilimento della Boillat di Reconvilier dovrebbe invece venir limitata alle attività alla rifinitura di cavi e tondini.

16 novembre 2004: 400 impiegati e dirigenti di Swissmetal a Reconvilier indicono uno sciopero di 10 giorni per protestare contro il licenziamento del direttore.
25 gennaio 2006: i lavoratori respingono le ristrutturazioni annunciate dalla direzione alla fine del 2005 e incrociano nuovamente le braccia.
9 febbraio: il ministro dell’economia, Joseph Deiss, nomina un mediatore per risolvere il conflitto, l’industriale Rolf Bloch.
23 febbraio: il personale vota la sospensione dello sciopero. Il lavoro riprende la settimana dopo.
24 marzo: mentre la mediazione è ancora aperta, Swissmetal annuncia la cancellazione di 111 posti di lavoro.
4 aprile: Rolf Bloch decide di chiedere ad un esperto indipendente di elaborare delle proposte per garantire la sopravvivenza dello stabilimento.
15 giugno: il rapporto dell’esperto, Jürg Müller, viene approvato dal sindacato Unia e dalla direzione di Swissmetal.

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