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Syngenta in positivo

Le sementi sono una parte importante dell'attività di Syngenta. Syngenta

Il gigante basilese del settore agrochimico mantiene le posizioni. Con un utile intermedio di 672 milioni di franchi consolida la presenza in un mercato difficile.

La Syngenta ha registrato nel primo semestre 2002 un utile netto di 448 milioni di dollari (672 milioni di franchi), salito del 12 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato non tiene conto dei fattori straordinari.

L’utile prima della deduzione delle imposte è aumentato del 5 per cento a 751 milioni di dollari. Il fatturato è invece calato del 3 per cento a 3,9 miliardi di dollari, indica oggi Syngenta in una nota, precisando che i risultati del secondo semestre «dovrebbero essere in linea con quelli dei primi sei mesi».

Dichiarazione d’intenti

«Continueremo ad impegnarci per migliorare le nostre performance: abbiamo identificato ulteriori possibilità di risparmio per 100 milioni di dollari», ha sottolineato Michael Pragnell, presidente della direzione (CEO) di Syngenta, citato nella nota. «Ciò porta il programma totale di risparmi da realizzare entro il 2005 a 625 milioni di dollari».

L’obiettivo di raggiungere un margine EBITDA (utile d’esercizio prima della deduzione di interessi, imposte, ammortamenti e ammortamento dell’avviamento) del 25 per cento «potrebbe subire ritardi, almeno fino a quando i mercati agricoli non daranno segnali di ripresa», ha aggiunto Pragnell.

Alla fine di giugno il debito della Syngenta ammontava a 1,8 miliardi di dollari, contro i 2,4 miliardi dell’anno precedente. Il gruppo agrochimico basilese impiega oltre 20 000 persone in una cinquantina di paesi. Nel 2001 ha registrato vendite per 6,3 miliardi di dollari.

Secondo l’impresa, la messa in atto precoce, a fine 2000, di misure di controllo dei rischi in Argentina e nel Brasile ha permesso di attenuare le conseguenze della crisi economica che ha toccato i due paesi latinoamericani.

Settore per settore

Nel settore fitosanitario (Crop Protection), le vendite di nuovi prodotti hanno generato ricavi per 155 milioni di dollari. Nel periodo in esame, il programma di riduzione della gamma delle offerte ha avuto per conseguenza una diminuzione del fatturato di 96 milioni di dollari. Complessivamente le vendite di Crop Protection si sono attestate a 3,26 miliardi di dollari, in calo di tre punti percentuali sui primi sei mesi del 2001. A tassi di cambio costanti risulta una flessione del 2 per cento.

In tale settore, gli «erbicidi selettivi» hanno raggiunto un giro d’affari di 1,125 miliardi di dollari, pari a una flessione dell’8 per cento. Gli altri due principali comparti – funghicidi e insetticidi – hanno fatto segnare rispettivamente un fatturato di 871 milioni di dollari (-2 per cento) e di 480 milioni (-3 per cento).

L’altro settore di Syngenta, che riguarda le sementi (Seeds), ha venduto per 646 milioni di dollari, il 3 per cento in meno del primo semestre 2001. A tassi di cambio costanti risulta una flessione di un punto percentuale. Per le grandi coltivazioni – granoturco, oleaginose, barbabietole da zucchero – il giro d’affari si è fissato a 381 milioni di dollari (-7 per cento), mentre per gli ortaggi e i fiori è stato rilevato un fatturato di 265 milioni (+3 per cento).

La Syngenta è nata dalla fusione nell’autunno del 2000 delle attività agrochimiche di Novartis con l’impresa anglo-svedese AstraZeneca, attiva nel medesimo campo.

swissinfo e agenzie

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