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Tagli alla Difesa: via subito 564 posti di lavoro

Sono arrivati in fretta e sono molti: i licenziamenti del Dipartimento della Difesa Keystone

Annunciata in febbraio da Samuel Schmid, ministro della Difesa, la ristrutturazione dell’esercito comincia a concretizzarsi.

564 posti di lavoro, dei 1100 destinati a sparire entro la fine del 2005, saranno soppressi a corto termine. Chiuderanno 25 centri militari. Colpite tutte le regioni.

Un esercito più snello: è quanto si ripromette il Dipartimento federale della difesa (DDPS) che ha annunciato oggi le prime misure di ridimensionamento. Entro la fine del 2005 saranno soppressi 1100 posti di lavoro, 564 dei quali in tempi brevi. Inoltre, dovranno chiudere i battenti 25 siti militari. Per il momento non è ancora chiaro quali, la decisione arriverà in primavera.

È stato il ministro della difesa Samuel Schmid, coadiuvato dal capo delle forze armate, Christoph Keckeis, ad informare i cantoni in merito alle misure previste per la prima fase di ridimensionamento dell’esercito. In dicembre, i cantoni dovrebbero ricevere una descrizione delle infrastrutture ancora necessarie. In seguito saranno invitati a dare il loro parere in proposito.

La Confederazione sembra comunque intenzionata a continuare sulla strada dei risparmi. Lo dimostra anche la decisione della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati, che giovedì ha approvato il piano d’armamento 2004 stralciando però il credito di 129 milioni di franchi per l’acquisto di 12 carri armati per le truppe del genio e per lo sminamento. La spesa totale prevista passa così da 647 a 518 milioni.

Sempre meno posti di lavoro



I primi settori ad essere toccati dalle riduzioni di effettivi sono le Forze terrestri e la base logistica (arsenali e parchi macchine). Per quanto riguarda le Forze terrestri, le prime misure dovrebbero essere annunciate nel corso delle prossime settimane. 167 persone perderanno il loro posto di lavoro. Non si è potuto trovare loro un altro impiego come invece è avvenuto per le 1391 guardie delle fortificazioni trasferite al settore della sicurezza militare.

La Base logistica dell’esercito si vedrà amputata di 600 posti di lavoro entro il 2005, di cui 397 saranno cancellati entro la prossima primavera. La prima tappa della ristrutturazione non riguarda gli arsenali cantonali e i collaboratori assunti sul piano cantonale: i contratti stipulati con i cantoni saranno infatti disdetti solo alla fine del 2006. Ancora quest’anno saranno chiusi completamente 18 centri logistici, mentre altri sette saranno ridimensionati: i 30 esercizi principali, perlomeno in questa prima fase, non saranno toccati.

La mannaia dei risparmi si abbatterà anche sulle forze aeree, che entro il 2011 saranno chiamate a ridurre l’organico di 235 unità. Il dipartimento della difesa prevede di mantenere operativi solo gli aerodromi militari di Payerne, Sion, Meiringen e Locarno. Dei rimanenti cinque – Alpnach, Buochs, Dübendorf, Emmen e Mollis – solo uno potrà continuare le attività.

Ridimensionamento del ridimensionamento

L’esercito ha rivisto il suo primo piano di ridimensionamento della base logistica. Si pensava di passare dai 30 siti principali, con più di 600 depositi, a tre o al massimo 5 centri logistici e a due o tre parchi veicoli. L’idea dei parchi veicoli è stata ormai abbandonata, i centri logistici assumeranno le due funzioni.

Da un punto di vista economico la soluzione ideale sarebbe stata quella di tre centri logistici e un deposito centrale. Ma «per motivi strategico-militari» e malgrado i costi supplementari di tre milioni di franchi all’anno, il comando sostiene una soluzione che prevede un ulteriore centro in Ticino.

Complessivamente la riorganizzazione del Dipartimento della difesa comporterà entro il 2010 la cancellazione di 2’500 posti di lavoro. Il ridimensionamento in tempi brevi dell’infrastruttura e del personale, fa sapere il DDPS, «è una conseguenza dei criteri politici e finanziari impartiti al comando dell’esercito».

Se inizialmente era previsto un budget militare di 4,3 miliardi, ora si è scesi sotto i 4 miliardi. Le misure previste sono dolorose, ma tutto è stato messo in atto perché la ristrutturazione avvenga «in modo equo e nel rispetto dei piani sociali previsti dall’amministrazione federale».

swissinfo e agenzie

L’esercito chiuderà 25 siti della base logistica, 7 di questi saranno chiusi solo parzialmente (fine 2004)
Cancellati 1100 posti di lavoro (fine 2005)
Al termine della ristrutturazione (2010) ci saranno 2500 posti in meno

Tutti i cantoni sono toccati dal ridimensionamento dell’esercito, in particolar modo quello di Berna. Per attutire le conseguenze sopportate dagli impiegati, si ricorrerà al piano sociale della Confederazione. È stato inoltre creato un «Job Center».

Non si è ancora presa una decisione definitiva in merito agli aerodromi. Verranno mantenuti Payerne (Vaud), Sion (Vallese), Meiringen (Berna) e Locarno (Ticino). A questi se ne aggiungerà ancora uno, da scegliere tra Alpnach (Obwaldo), Buochs (Nidwaldo), Dübendorf (Zurigo), Emmen (Lucerna) e Mollis (Glarona).

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