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Taglio del nastro al WEF di Davos

Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin durante il discorso d'apertura del WEF. World Economic Forum/swiss-image.ch/Remy Steinegger

Inaugurazione ufficiale a Davos del Forum economico mondiale (WEF), che riunisce molti «grandi della terra» fino a martedì prossimo.

No alla guerra del presidente della Confederazione Pascal Couchepin nel discorso d’apertura.

Al via fra misure di sicurezza senza precedenti il forum di Davos. Per sei giorni i grandi della terra parleranno di economia con sullo sfondo la crisi irachena.

Svizzera e guerra

«Non crediamo che la guerra in Iraq sia l’inevitabile continuazione della politica estera con altri mezzi», dapprima si devono esaurire «tutti gli altri mezzi e possibilità».

In questo appello si riassume la posizione del governo svizzero. L’ha affermato a Davos il presidente della Confederazione Pascal Couchepin, nel discorso d’apertura del Forum economico mondiale (WEF).

Secondo il consigliere federale elvetico è ora in pericolo il clima di fiducia fra Stati del mondo, lentamente costruito dalla fine della guerra fredda.

«La pace è minacciata da più parti», ha detto Couchepin, con riferimento alle crisi irachena, israelo-palestinese e nordcoreana.

Costruire la fiducia

Il presidente della Confederazione si è in ogni modo rallegrato del motto del Forum di quest’anno, «Costruire la fiducia».

La scelta prova che «lentamente ma sicuramente diventiamo coscienti della mancanza e della perdita di fiducia». E questo è già un primo passo.

La crisi di fiducia non si riscontra solo nella politica ma moltissimo anche nell’economia, ha rilevato Couchepin.

«L’individualizzazione della società ha certo reso molte persone libere, ma anche prive di scrupoli».

Valori morali

Stato, economia e società hanno dunque bisogno di un ritorno ai valori morali. L’economia non deve massimizzare i profitti a breve termine, ma ottimizzarli a lungo termine.

E le organizzazioni economiche e soprannazionali dovrebbero imporre regole del gioco giuridicamente vincolanti.

Lo Stato deve far rispettare da tutti in modo coerente il diritto vigente, ha proseguito Couchepin.

Ugualmente importante è che siano garantite la giustizia e la sicurezza sociali.

Infine la società si deve rinnovare. L’egoismo smodato dev’essere arginato da norme morali e convenzioni sociali.

«Deve di nuovo valere la pena di essere nella vita quotidiana scrupolosi, rispettosi e responsabili», ha concluso il presidente della Confederazione Elvetica.

L’uomo di Davos

Le certezze sono sparite, così come la baldanza di poter incidere sul corso delle cose. L’uomo di Davos” è cambiato.

E, dai sondaggi diffusi a piene mani nel primo giorno del Forum, i “grandi della terra” si scoprono meno global.

Gli scandali delle multinazionali hanno graffiato con decisione sulla fiducia.

Il terzo anno consecutivo di calo dei mercati azionari ha tagliato le ali alla baldanza di una ricchezza facile, costruita sul filo delle tecnologie.

E poi ci sono i venti di guerra che soffiano sulle braci dell’ incertezza.

swissinfo e agenzie

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