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Telekom Serbia: Igor Marini estradato in Italia

Igor Marini il giorno dell’arresto a Lugano, lo scorso 8 maggio Keystone

Il faccendiere italiano Igor Marini è stato estradato martedì mattina dalla Svizzera dopo oltre tre mesi di carcere preventivo.

Dopo essere stato preso in consegna dalle autorità italiane presso la frontiera di Gondo, Marini è stato rinchiuso nel carcere di Torino.

Oltre all’estradizione, il Ministero pubblico della Confederazione ha deciso di delegare all’Italia la conduzione del procedimento penale in corso in Svizzera contro Marini per riciclaggio di denaro.

Il consulente finanziario è al centro di uno scandalo politico in Italia, per aver rivelato l’esistenza di una presunta tangente da 450 miliardi di vecchie lire (equivalenti ad oltre 320 milioni di franchi svizzeri).

La maxi-mazzetta, secondo le accuse di Marini, era destinata a politici italiani nell’ambito dell’affaire Telekom Serbia.

Marini, arrestato l’8 maggio scorso in Svizzera, nei giorni scorsi è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare, emesso dalla magistratura torinese anche nei confronti d’altre tre persone, per associazione a delinquere finalizzata a truffe internazionali.

Proprio lunedì – comunica il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) – Marini è stato sentito ed ha dichiarato di acconsentire all’estradizione.

Il procedimento in Svizzera

Marini è sospettato di riciclaggio di denaro, truffa e falsità in documenti, poiché, in compagnia d’altri cinque cittadini italiani (due dei quali deputati), si era recato presso l’Ufficio Fallimenti di Lugano per prendere visione di documenti che avrebbero potuto rivestire importanza per un’inchiesta parlamentare italiana sul noto caso di presunta corruzione, ribattezzato «Telekom Serbia».

La polizia cantonale ticinese e il Ministero pubblico dello stesso Cantone hanno chiesto l’intervento del MPC, il quale ha aperto un procedimento, nel frattempo abbandonato, nei confronti dei sei cittadini italiani, sospettati di aver compiuto senza autorizzazione atti per conto di uno Stato estero.

Nel corso dell’interrogatorio – riferisce ancora il MPC – Marini ha accusato vari personaggi influenti di essere coinvolti nel caso di corruzione «Telekom Serbia», dichiarando inoltre che documenti a lui spettanti, depositati presso l’Ufficio Fallimenti di Lugano e facenti parte della successione di un avvocato ticinese, potevano provare il coinvolgimento di tali persone.

Sulla scorta della deposizione di Marini, il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto nei suoi confronti un’indagine di polizia giudiziaria per riciclaggio di denaro, ai sensi dell’articolo 305bis del Codice Penale, truffa e falsità in documenti.

Marini è stato posto in carcerazione preventiva ed i documenti depositati presso l’Ufficio Fallimenti di Lugano sono stati sequestrati.

Le indagini in Italia

La Procura pubblica torinese ha poi inoltrato una domanda d’assistenza giudiziaria all’Ufficio federale di giustizia, il quale ne ha delegato l’esecuzione al Ministero pubblico della Confederazione.

Anche la commissione parlamentare italiana d’inchiesta sul caso Telekom Serbia ha effettuato, mediante domanda d’assistenza giudiziaria, un interrogatorio di Marini.

Alla luce delle indagini condotte nell’ambito del procedimento penale svizzero, il MPC è giunto alla conclusione che gli indizi di reato a carico di Igor Marini (vale a dire le attività di riciclaggio svolte nell’ambito dell’affare Telekom Serbia) hanno un ruolo meramente secondario nella vicenda.

Il Ministero pubblico della Confederazione, autorità responsabile del procedimento, ha pertanto chiesto alle autorità italiane di continuare l’inchiesta e di assumere il procedimento svizzero.

Gli elementi di prova, sequestrati nell’ambito del procedimento svizzero, saranno trasmessi per rogatoria alle autorità inquirenti italiane.

swissinfo e agenzie

Estradato in Italia il faccendiere Igor Marini, “gola profonda” della presunta tangente milionaria versata ad alcuni politici italiani per l’affare Telekom Serbia.

Dopo oltre tre mesi d’indagini, i magistrati svizzeri delegano ai colleghi italiani il proseguimento dell’inchiesta per truffa e riciclaggio di denaro.

Durante la carcerazione preventiva è stato interrogato da una commissione parlamentare italiana d’inchiesta, trasferitasi appositamente a Berna da Roma per l’audizione.

3, i mesi di carcere preventivo in Svizzera
450, i miliardi di lire della presunta tangente
5, i cittadini italiani – due dei quali deputati – fermati con Marini a Lugano lo scorso 8 maggio
305bis, l’articolo del Codice Penale svizzero contestato a Marini per il reato di truffa e falsità in documenti

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