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Tempi duri per i turisti del sesso in Thailandia

Si calcola che in Asia si prostituiscano circa 650 mila bambini Keystone

La Svizzera vuole inviare in Thailandia un funzionario perché lavori in collaborazione con la polizia locale.

Così si combatterebbe in modo più efficace il turismo del sesso, in particolare i numerosi pedofili svizzeri presenti nel Paese asiatico.

La revisione del codice penale, passata in Parlamento, permette di punire pratiche pedofile anche se commesse in un Paese straniero dove queste non vengono perseguite.

Di solito la Svizzera lascia che sia il Paese straniero a procedere e interviene solo quando questo non si attiva.

Secondo diverse organizzazioni non governative (ONG) piuttosto che procedere in Svizzera contro i pedofili che hanno commesso un crimine all’estero, è preferibile punirli nel luogo in cui hanno commesso il delitto.

Ciò funzionerebbe da deterrente nei confronti di altri turisti del sesso, se si considerano in particolare le precarie condizioni di detenzione nelle prigioni di quei Paesi.

Informazioni di prima mano

La decisione di stazionare un funzionario di polizia svizzero in Thailandia è stata determinata dal numero importante di svizzeri in quel Paese, e dalla gravità del problema della droga in Thailandia. L’ufficiale di contatto dovrebbe permettere di migliorare lo scambio di informazioni tra la polizia tailandese e quella svizzera.

L’esperto svizzero dovrebbe in sostanza svolgere il lavoro che finora era di competenza dell’Interpol. Secondo Markus Klauenbösch, portavoce del Dipartimento federale di polizia, i passaggi attraverso l’organo internazionale facevano perdere troppo tempo.

La presenza in loco permetterebbe di ottenere informazioni di prima mano e ciò potrebbe effettivamente portare ad un aumento dei procedimenti contro cittadini svizzeri che commettono delitti sessuali all’estero.

Una rete di rapporti

La co-direttrice dell’organizzazione per la protezione dell’Infanzia “Kinderschutz Schweiz”, Kathrin Hartmann si è detta “molto contenta” del progetto svizzero. Secondo lei, l’ufficiale di polizia si potrebbe creare una rete di rapporti con poliziotti e traduttori locali. E diventerebbe sicuramente più facile denunciare un crimine.

Oggigiorno, anche quando la polizia è al corrente di un pedocrimine, le procedure dalla Svizzera sono molto complicate. Vi sono ad esempio problemi tecnici come la mancanza di traduttori, o fax e e-mail che non vengono ricevuti.

La polizia tailandese non dà informazioni a qualunque ufficiale svizzero che si trovi all’altro capo del telefono. L’ufficiale di contatto avrebbe modo invece di costruire un rapporto personale di fiducia reciproco.

Kathrin Hartmann riconosce che la Thailandia ha fatto dei passi avanti almeno nella presa di coscienza dello sfruttamento sessuale dei bambini: purtroppo il problema si sta ora spostando verso la Cambogia e il Laos.

swissinfo e agenzie

Nel 2000 sono state sporte otto denunce per atti pedofili all’estero.
Secondo l’Associazione svizzera per la Protezione dell’Infanzia, solo la punta dell’iceberg.
L’ufficiale di contatto svizzero in Thailandia sarà il primo in Asia.
Ne esistono già in Europa e negli Stati Uniti.

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