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Terrore in una stazione balneare egiziana

È il terzo attentato nel Mar Rosso in meno di due anni Keystone

Diciotto persone, tra le quali uno svizzero, sono morte lunedì sera in un triplo attentato nella stazione balneare di Dahab, nel Sinai egiziano.

L’attacco, che ha provocato anche decine di feriti, tra cui un turista svizzero, colpisce per la terza volta nel giro di 18 mesi una località turistica egiziana.

«Le autorità egiziane ci hanno confermato la presenza di un espatriato svizzero tra le vittime», ha indicato Lars Knuchel, portavoce del Dipartimento degli affari esteri elvetico.

18 persone sono state uccise, dodici egiziani e sei stranieri, tra cui uno svizzero, un russo, un libanese e un bambino tedesco di cinque anni. I feriti di nazionalità egiziana sarebbero 42 e quelli non egiziani circa 20. Una donna con passaporto rossocrociato è stata ricoverata in ospedale per le ferite riportate a un piede.

Secondo l’assicurazione di viaggio Elvia, che ha a messo a disposizione in loco un’équipe di assistenza, si trovavano a Dahab al momento dell’attentato tra 60 e 70 turisti svizzeri. È stato inviato anche un elicottero svizzero Rega.

Gli attentati sono avvenuti alle 19:15 locali, e hanno preso di mira due ristoranti e un bazar, nella stazione balneare situata a sud est del Sinai, molto frequentata per il lungo weekend egiziano, dove si festeggiavano contemporaneamente la Pasqua Copta e la festa di primavera egiziana di Sham al Nessim.

“Colpo duro per l’Egitto”

Raggiunto al Cairo da swissinfo, Mohamed Abdessalam si dice “molto sorpreso” da questi attentati, che colpiscono nuovamente una grande città del Sinai alla vigilia di una festa nazionale.

“Nessuno poteva immaginare un’altra operazione del genere nella regione”, spiega l’esperto dell’Unità militare del centro Al Ahram per gli studi politici e strategici. “Pensavamo le forze di sicurezza egiziane avessero il controllo della situazione”.

“È un colpo molto duro per l’Egitto, soprattutto dopo che il settore turistico si era ripreso molto in fretta dai precedenti attentati”.

Chiuse le frontiere con Israele

L’Egitto ha immediatamento chiuso le frontiere con Israele, per impedire la fuga di eventuali sospetti. Una chiusura che ha messo in difficoltà molti dei turisti israeliani presenti nella stazione balneare che si apprestavano a rientrare.

Ancora tre settimane fa le autorità di Gerusalemme avevano avuto la sensazione dell’imminenza di un attentato di al-Qaida nel Sinai, ed avevano chiesto ai turisti israeliani di evitare di recarsi sulle spiagge della penisola egiziana sul Mar Rosso per le vacanze della Pasqua ebraica.

Per la Tv israeliana, l’attacco contro Dahab è probabilmente opera di Al Qaida. La firma della organizzazione del terrore integralista verrebbe dimostrata, fra l’altro, dalla dinamica degli attentati, con l’esplosione praticamente simultanea di tre bombe.

Hamas condanna l’attentato

Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha affermato che «i responsabili di questo atto terroristico odioso devono essere perseguiti e puniti conformemente alla legge». Dure condanne sono giunte dalla comunità internazionale, anche dal governo palestinese di Hamas, che ha definito gli attacchi «un atto criminale».

swissinfo e agenzie

Il 17 novembre 1997 62 turisti, tra i quali 36 svizzeri, vengono uccisi da un commando armato a Luxor, in Egitto.

Il 7 ottobre 2004 una serie di esplosioni coinvolge la stazione balneare di Taba, nel Mar Rosso. 34 turisti israeliani muoiono nell’attentato.

Il 23 luglio 2005 due auto e una valigia imbottite di esplosivo scoppiano in alcuni alberghi e negozi di Sharm el Sheikh, sempre sul Mar Rosso. 64 i morti e più di 200 i feriti, tra i quali molti stranieri. Un migliaio gli svizzeri presenti nella stazione balneare, nessuno di loro è coinvolto.

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