Theresa May, mercoledì sarà premier
(Keystone-ATS) Qualcuno l’ha già ribattezzata la Angela Merkel britannica ma Theresa May, futuro premier del Regno Unito non ama essere paragonata a nessuno. David Cameron ha annunciato di essere “felice” di sostenerla e di passare a lei le consegne mercoledì.
In comune con la cancelliera tedesca, oltre allo stile sobrio, ha il padre pastore protestante e un’educazione austera e rigida.
May ha anche un nonno sergente maggiore dell’esercito, dettaglio che non ha mancato di sottolineare quando dieci giorni fa ha assicurato di avere i requisiti adatti a governare i sudditi di Sua Maestà.
Nata nella città costiera di Eastbourne, 60 anni da compiere, ha studiato geografia a Oxford. È lì che ha conosciuto il marito Philip grazie all’amica Benazir Bhutto, futura premier del Pakistan, che li ha presentati a un party di giovani Tories. Va a messa tutte le domeniche e non ha figli. “Semplicemente non è successo”, ha risposto una volta sull’argomento che pochi giorni fa è stato al centro di un ‘botta e rispostà a distanza con quella che fino a oggi è stata la sua rivale, Andrea Leadsome. È favorevole alle nozze gay ma ha votato contro le adozioni.
Dopo la laurea e prima di buttarsi in politica ha lavorato alla Banca d’Inghilterra. Nel 2012 è diventata la prima presidente donna dei Tory ed ha cominciato la sua scalata che l’ha portata a svolgere un ruolo, quello di ministro dell’Interno, considerato in Gran Bretagna nella “top four” degli incarichi dopo quelli di premier, cancelliere dello Scacchiere e ministro degli Esteri. In questi anni si è distinta per una politica inflessibile sull’immigrazione alzando la soglia del salario minimo per i lavoratori non europei che vogliono stabilirsi in Gran Bretagna. E si è guadagnata la stima dell’ala più conservatrice del partito con l’espulsione del predicatore radicale Abu Qatada. Ha anche ricevuti diversi attacchi da parte dei Labour e delle organizzazioni per i diritti umani quando ha lanciato la proposta, poi ritirata, di far uscire la Gran Bretagna dalla Convenzione europea per i diritti dell’uomo o quando decise di applicare la legge sul terrorismo per tenere in carcere David Miranda, partner del famoso giornalista Glenn Greenwald che ha fatto lo scoop sul caso Snowden.
Sostenitrice, in sordina, del fronte ‘Remain’, continua promettere che ‘Brexit vuol dire Brexit’ e con lei premier la Gran Bretagna lascerà l’Unione europea.
I suoi detrattori hanno scritto che “di lei la gente si ricorda solo le scarpe particolari”. In effetti, sembra che il ministro degli Interni abbia una passione per le scarpe, rigorosamente tacco basso, massimo cinque centimetri. Commenti sessisti a parte, a sentirla parlare c’è da scommettere che la preoccupazione di Theresa non sono le critiche dei giornalisti nè il confronto con la Merkel. Il termine di paragone con cui rischia di doversi paragonare May si chiama Margaret Thatcher. Il fantasma di ferro con cui lei, e tutte le donne che aspirano a un ruolo di leadership in Gran Bretagna, specie se Tory, prima o poi devono fare i conti.