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Ticino: sì ai conti 2004, ma la crisi resta latente

Dalla piazza ai banchi del Parlamento cantonale: in Ticino sui conti dello Stato le polemiche non si placano Keystone

Altissimo disavanzo e molte rinunce per contenere la spesa: l'accordo di massima per i conti del prossimo anno c'è ma le misure di contenimento, che in ottobre causarono una crisi istituzionale, hanno nuovamente incendiato la discussione.

Sull’accordo grava la minaccia socialista di lanciare un referendum sui sussidi di cassa malati e sulla scuola.

Dopo due giorni di discussioni e critiche, il parlamento ticinese ha approvato i conti dello stato per il 2004, con 45 voti a favore, 25 contrari e 8 astensioni. Hanno appoggiato il preventivo rappresentanti del centro e della destra, mentre hanno votato contro la sinistra e la Lega dei ticinesi.

Il deficit aggiornato è di 288,1 milioni di franchi, il più alto in assoluto, 11 milioni in più rispetto alla versione iniziale del Governo. Come rimediare? Risparmiando, risponde il parlamento, diviso.

Le cifre parlano chiaro

È un futuro a tinte fosche quello lasciato intravedere dal preventivo: nella migliore delle ipotesi il Ticino arriverà alla fine del quadriennio con un debito pubblico di oltre 2 miliardi di franchi.

Il problema principale ruota attorno alle misure di contenimento aspramente criticate dai socialisti, misure che il 17 ottobre avevano aperto una crisi istituzionale senza precedenti: il Governo aveva infatti esautorato Patrizia Pesenti dai suoi incarichi.

La socialista, a capo del Dipartimento della sanità e della socialità, era stata accusata di non voler collaborare col Governo e di aver violato palesemente la collegialità, criticando in pubblico proprio il preventivo 2004.

Le immediate e massicce manifestazioni di piazza a favore di Pesenti avevano poi spinto il Governo a fare marcia indietro, rimettendo il ministro al suo posto.

Un problema di fondo

Sul problema del contenimento da mesi si arrovella e si infiamma il Ticino politico e la piazza: nessuno sembra voler accettare tagli o limiti nel proprio settore.

Il fatto è che tutti sono chiamati a pagare per presunti o veri errori di calcolo, per eccesso di ottimismo, del passato.

Diverse le critiche durante la discussione parlamentare: per il capogruppo della Lega Attilio Bignasca c’è chi dimostra solo a parole di voler risparmiare. Per i Socialisti gli sgravi fiscali cantonali e federali si sono rivelati un inganno che sta portando il Cantone sul lastrico.

La conseguenza è una gravissima serie di misure di risparmio che colpiscono gli utenti dei servizi sociosanitari, le persone del ceto medio e i lavoratori del settore pubblico.

Il socialista Werner Carobbio ha annunciato che il suo partito si opporrà a tutti i decreti governativi e lancerà i referendum soprattutto sui sussidi per le assicurazioni malattia e per la scuola.

Le risposte del Governo

Per quanto riguarda i risparmi, il presidente del Governo Marco Borradori ha affermato che le misure di contenimento sono state applicate in tutti i settori. Il problema centrale, ha indicato Borradori, è la crescita della spesa pubblica, che va contenuta.

“Se siamo in questa situazione”, ha spiegato Borradori, “è perché tutti, dal Governo al Parlamento, abbiamo un po’ dormito sugli allori.”

Molto più diretta Marina Masoni, ministro delle finanze: “O si affronta con decisione la questione del contenimento della crescita della spesa, o si alzano le imposte o si alza il debito pubblico.” Senza interventi il debito pubblico crescerebbe di un milione al giorno.

In definitiva, l’impressione è che in passato si siano fatti conti sbagliati e che adesso il Cantone è chiamato alla cassa. Nei prossimi mesi si gioca la legislatura con il pacchetto da 150 milioni al contenimento per primavera.

“È qui che vedremo se la crisi è davvero superata”, ha concluso Marco Borradori. Tuttavia dalla maratona sul preventivo è emersa una posizione immutata dei partiti rispetto al “17 nero” e la crisi sembra quindi soltanto rinviata.

swissinfo, Maddalena Guareschi, Lugano

Dopo difficili discussioni il parlamento ticinese ha approvato il preventivo 2004. Contrari Lega e Socialisti a causa delle misure di contenimento della spesa pubblica, in continua crescita.

I tagli e i limiti avevano provocato una inedita crisi di Governo lo scorso 17 ottobre quando l’esecutivo aveva “licenziato” il ministro della socialità Patrizia Pesenti, accusata di mancata collegialità.

Passata quella crisi, se ne profila un’altra all’orizzonte a causa delle misure di risparmio. I socialisti annunciano referendum contro “gli attacchi alla socialità” ma il Governo ha ribadito fermezza dal momento che i tagli toccano tutti i settori.

288,1 milioni di franchi di deficit per il Cantone;
2,2 miliardi di franchi di debito alla fine del quadriennio;
entro primavera bisogna individuare tagli per altri 150 milioni oltre al preventivo 2004.

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