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Tintarella sotto tiro

Sotto palazzo federale il partito della tintarella fa bella mostra di sé Keystone Archive

Arriva l'estate e i fan del bagno di sole si rallegrano. Fantasiosi mercanti offrono nuove ricette "naturali" per un colore impeccabile e la Lega contro il cancro corre ai ripari.

Spiaggia, mare, lago, campagna, aria aperta: per la gioia di tutti si avvicina la stagione delle vacanze. Via i vestiti caldi, via giacconi e ombrelli: è l’ora di spogliarsi e farsi baciare dal sole. Un bisogno di salute condiviso da tutti.

Se ne sono accorti anche i rotocalchi svizzeri che propongono ricette e consigli di ogni tipo. Particolarmente originali si dimostrano gli inserzionisti che offrono proprio di tutto. Per non parlare poi del sole a pagamento, il solarium, che offre per pochi franchi, in pochi minuti e dietro l’angolo di casa, un viso da isole tropicali. Cosa non farebbe – viene da chiedersi – l’Elvezia tutta per ostentare forma e salute?

Nuove ricette

In barba alle campagne di sensibilizzazione della Lega svizzera contro il cancro, una farmacia di Zugo offre dei sali minerali per evitare le scottature. La mistura di calcio e ferro dovrebbe preservare anche la pelle più delicata da brutte sorprese. Ma c’è anche di meglio: con estro ecologico c’è chi propone l’olio d’oliva o, pure meglio, di cocco come protettore ideale da spalmare sulla pelle.

E ancora: suscitando un dignitoso interesse anche in terra elvetica, un libro francese vuole smentire quanto propagato dai salutisti negli ultimi anni. Con baldanza afferma: “Nella civiltà industriale la gente passa troppo tempo a casa e in ufficio”. Questo porterebbe ad una carenza di vitamina D, responsabile tra l’altro dello sviluppo del sistema immunitario.

Altre opinioni

Per la collaboratrice della Lega contro il cancro, Anne Durrer, le notizie non sorprendono. “Se ne sentono di tutte, ma non saprei che effetto potrebbero avere dei normali sali minerali”, commenta con un filo d’ironia. “Sconsigliamo invece gli oli e in genere le creme che ungono: chiudono i pori e impediscono così il controllo della temperatura corporea”.

“Anche per una produzione di vitamina D non sussiste la necessità di esporsi oltre misura”. La Durrer ricorda che anche in inverno basta una bella camminata all’aperto, chiaramente vestiti, per garantire il necessario apporto. In estate il problema non esiste: la necessaria luminosità arriva anche sotto l’ombrellone.

Più di 1’500 casi di melanoma l’anno in Svizzera dovrebbero bastare a rendere attenta la popolazione, si tratta di valori record a livello mondiale. “Certo ci sono anche dei fenomeni ereditari e altre cause che portano al tumore, fattori su cui la medicina non può intervenire. Ma l’esposizione sconsiderata al sole è una causa e ognuno può fare della prevenzione”, ricorda la Durrer.

Nel paniere dei buoni consigli la Lega svizzera contro il cancro riafferma ancora: mezz’ora prima dell’esposizione applicare una crema con un fattore 15 o oltre; evitare la canicola di mezzogiorno riparando all’ombra; non esagerare con l’esposizione, soprattutto se si ha la pelle chiara. Cappellino, maglietta e occhiali da sole servono anche a proteggere dalla furia solare in ultravioletto.

Non servirebbe neanche il solarium: “I raggi UV sono tanto concentrati da avere effetti secondari, come l’invecchiamento della pelle. Come preparazione per le vacanze non serve, meglio comportarsi in loco adeguatamente che rischiare in anticipo”.

L’effetto delle campagne di sensibilizzazione

Non è da ieri che la Lega contro il cancro propaga l’idea di un comportamento più consapevole verso la luce del sole. E allora, qual’è il bilancio di oltre vent’anni di campagne di prevenzione?

Per Anne Durrer è difficile quantificarlo, ma ci sono dei risultati: “Si vendono sempre più creme solari con un fattore di protezione alto e soprattutto si nota nei genitori una maggiore coscienza sui pericoli d’esposizione dei più piccoli”. Degli studi hanno confermato che le scottature arrivate in tenera età lasciano il segno per tutta la vita e la popolazione ne ha preso atto.

Ma c’è di più: “Anche nella moda sono cambiate alcune cose – continua la Durrer – sempre meno sulle passerelle si vedono sfilare donne e uomini bruciati dal sole. Si tende piuttosto ad un colorito sano, ma non esagerato”. E se la moda fa tendenza, c’è da ben sperare anche per la pelle dei suoi seguaci.

Daniele Papacella

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