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TPF: legami al Qaida, condannati i due fratelli curdi

(Keystone-ATS) I due fratelli curdi iracheni accusati di partecipazione alla rete islamica al-Qaida e a una nuova organizzazione criminale con finalità terroristiche sono stati condannati oggi dal Tribunale penale federale di Bellinzona (TPF). Al principale sospettato, il 35enne fratello maggiore, sono stati inflitti 3 anni e 3 mesi di carcere, mentre al fratello minore – 25 anni – spettano due anni con la condizionale.

La procura aveva chiesto 4 anni e 9 mesi di carcere per il 35enne e 3 anni per il fratello minore, di cui uno con la condizionale. Secondo il Ministero pubblico della Confederazione il fratello maggiore è stato cofondatore di una nuova organizzazione terroristica salafista-jihadista a composizione e struttura segrete e con ramificazioni europee, legata ad al-Qaida e denominata “Centro Didi Nwe Sezione Estero”. Suo leader sarebbe stato il mullah Krekar, 58enne curdo attualmente in carcere in Norvegia, già capo del gruppo armato islamico sunnita Ansar al-Islam, ritenuto responsabile di numerosi attentati in Iraq.

Con il fratello avrebbe creato e amministrato diverse piattaforme online per diffondere testi e immagini che istigano pubblicamente alla violenza. Il 25enne era accusato anche di discriminazione razziale per suoi testi pubblicati su internet. “Gli imputati sono un pericolo per la sicurezza pubblica della Svizzera e per la pace religiosa”, aveva sostenuto ancora la procura.

La difesa chiedeva invece l’assoluzione e l’archiviazione del caso. Secondo Thomas Wenger, legale dell’imputato principale, tutto il procedimento si è fondato su mezzi di prova non ammissibili, poiché l’atto d’accusa poggia in gran parte su intercettazioni delle telefonate e delle comunicazioni via internet del suo assistito.

Questa sorveglianza – aveva sottolineato Wenger – è stata ordinata sulla base di un rapporto del servizio segreto elvetico SIC (Servizio delle attività informative della Confederazione), il quale a sua volta si fonda su intercettazioni non autorizzate di servizi segreti esteri. Risarcimenti erano stati chiesti per entrambi i fratelli per il periodo di detenzione preventiva nel 2008/2009.

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