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A Roma oltre 300 pezzi archeologici recuperati in Svizzera

(Keystone-ATS) ROMA – E’ stato presentato oggi a Roma un vero e proprio patrimonio archeologico composto di 337 pezzi, recuperato in Svizzera dai Carabinieri, e che stava per essere immesso sul mercato clandestino. Valore complessivo: 15 milioni di euro.
I pezzi provengono da scavi clandestini che hanno interessato Lazio, Puglia, Sardegna e Magna Grecia. L’operazione investigativa portata a termine con la collaborazione della magistratura elvetica restituisce all’Italia un vero e proprio “tesoro”. Alla presentazione odierna al Colosseo sono intervenuti politici, magistrati inquirenti, forze dell’ordine e il Soprintendente per i beni archeologici di Roma, Giuseppe Proietti.
Il materiale si trovava in un deposito di Ginevra, dove un cittadino giapponese – denunciato insieme ad uno svizzero – lo aveva stoccato per immetterlo poi sul fiorente mercato clandestino.
Vasi di ceramica attribuiti al Pittore di Baltimora e al Pittore di Dario, rarissimi ed unici oggetti come loutrophoros, statue di marmo raffiguranti la dea Venere, crateri a volute apuli e attici, crateri a mascherone canosini, kylix calcidiche, oggetti in bronzo e ferri chirurgici, affreschi pompeiani, una navicella e due guerrieri nuragici il cui valore sul mercato illecito è di circa diecimila euro a centimetro.
“Si tratta di uno dei più importanti recuperi portati avanti con successo dai protettori del patrimonio nazionale”, ha detto il soprintendente Proietti.

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